Il mondo del Moscato commenta la sentenza del Tar ma Zonin potrebbe non arrendersi

Fabrizio BrignoloIl salone della Cassa di Risparmio di Asti, venerdì sera 1 marzo, era affollato all’inverosimile, segno evidente che l’argomento era di quelli che scottavano.

Il perché lo si capisce facilmente, i viticoltori di uva Moscato mal tolleravano la perdita del loro sacrosanto diritto di essere gli unici detentori della docg, diritto preziosissimo dal punto di vista legale ed economico, quantificabile in oltre 35.000 € ad ettaro.

La conferenza ha avuto come tema di svolgimento la sentenza del TAR del Lazio di lunedì 18 febbraio che, accogliendo i ricorsi dell’Associazione Produttori Moscato d’Asti Associati, della Coldiretti, dei Comuni del Moscato e di Muscatellum, ha annullato il decreto ministeriale del 16 maggio 2012 reo di aver inserito i terreni del comune di Asti nella zona docg.

«Qui si tratta di 20 ettari seminativi il cui costo è di 10.000 euro all’ettaro, – si è sottolineato da parte della Produttori Moscato d’Asti – pari a 200.000 euro, in totale. Gli stessi 20 ettari a conduzione Moscato, a 80.000 euro l’uno, sono pari a 1.600.000 euro. E ancora, 20 ettari a 35.000 euro l’uno per il reimpianto portano anche qui alla bella cifra di 700.000 euro».

Il principio che i viticoltori sono gli unici ed esclusivi detentori della docg e che la proposta di variazioni alla docg deve essere avallata da non meno del 51% dei viticoltori i quali devono possedere non meno del 66% dei terreni, è stato ribadito dai legali che hanno portato avanti la lite giudiziaria contro un “anomalo” decreto dell’allora Ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, regalando tout court all’azienda Zonin i diritti per una ventina di ettari di Moscato d’Asti.

Quest’ ingarbugliata ed annosa vicenda si trascina da oltre 5 anni e l’aver annullato anche questo secondo veloce  decreto ad opera del ministro dell’Agricoltura Catania non significa che la parola fine sia calata su questa vicenda; gli interessi economici in gioco sono troppo ingenti, difficilmente Zonin si fermerà.

“Il nostro commento a questa paradossale vicenda è questo: la doc è nata ad opera del sen. Desana per tutelare le produzioni vitivinicole di pregio, ma senza la grande bravura dei legali che ci hanno assistito, proprio qui in Piemonte nella stessa terra del suo padre spirituale, essa sarebbe stata calpestata.”

Lodovico IsolabellaI viticoltori produttori di uve Moscato d’Asti hanno, con ripetuti e calorosi applausi, manifestato tutta la loro gratitudine agli avvocati presenti in sala:  Lodovico Isolabella e Nicola Pietrantoni dello studio legale Isolabella, Antonio Papi Rossi dello studio Legale Santa Maria; veri protagonisti positivi di questa vicenda. Così come commercialmente per promuovere un marchio ci si affida ad un personaggio testimonial, noi per la tutela dei nostri diritti ci siamo affidati a queste stupende persone che possiedono, oltre ad indubbie capacità tecniche,  straordinarie doti di sensibilità nel prendere a cuore una causa “ agricola” dove non vi erano potenti da difendere ma nobili principi.

Nella serata canellese hanno avuto anche risalto gli altri protagonisti comuni nella lotta a questa ingiustizia: la Coldiretti il cui presidente provinciale Roberto Cabiale è brevemente intervenuto, l’associazione Muscatellum con il presidente Paolo Saracco salito anche lui sul palco, il Vicepresidente dell’associazione Comuni del Moscato Luigi Genesio Icardi ed infine il direttore della CIA di Cuneo Igor Varrone, anch’egli protagonista di un breve intervento.

Ha concluso i lavori il Dr. Enrico Zola in rappresentanza della Regione Piemonte. I vertici del Consorzio dell’Asti nella persona del presidente Dr. Gianni Marzagalli, e del direttore  Enol Giorgio Bosticco sono entrambi intervenuti: il primo per ribadire: ”Il vento è cambiato, c’è aria di nuova collaborazione. Lavoreremo insieme per tutelare il Moscato e l’Asti e posizionarli sempre di più nelle fasce alte di qualità e mercato”; il secondo con delle interessanti proiezioni ha illustrato l’andamento dei mercati del Moscato d’Asti e dell’Asti.

SatragnoDa citare inoltre il saluto iniziale da parte del sindaco di Canelli Marco Gabusi e l’intervento del sindaco di Asti che ha auspicato l’inserimento dei vigneti dell’istituto agrario Penna.La serata ha visto nella sua fase conclusiva l’omaggio, da parte di Giovanni Satragno presidente della Produttori Moscato, all’avv.Lodovico Isolabella di un grappolo d’oro quale segno tangibile di riconoscimento da parte dei viticoltori di uve Moscato per la sua insostituibile opera.

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