Non solo vendemmia tra i filari del Sud Piemonte. Aspettando l’autunno, si respira anche un’aria internazionale. Arriverà a metà settembre, la domenica del Palio di Asti, una delegazione di giornalisti e importatori stranieri esperti del settore vinicolo. Venticinque professionisti dagli Stati Uniti e dalla Cina, invitati dal Consorzio Piemonte Land of Perfection a scoprire paesaggi ed economia di un territorio.
“Un’altra tessera – commenta Andrea Ferrero, presidente di Piemonte Land of Perfection – che si aggiunge all’opera di promozione avviata in primavera dal Consorzio con la partecipazione a fiere ed eventi in Cina e Stati Uniti. Dai primi contatti, durante i tasting e i workshop all’estero, abbiamo colto l’esigenza di conoscere direttamente il territorio dove si producono i grandi vini piemontesi. Nasce così l’idea di ospitare giornalisti e operatori in Langa, Roero e Monferrato con l’ambizione di farlo diventare un incontro annuale con la stampa e i buyers internazionali”.
Il primo incoming organizzato da Piemonte Land of Perfection durerà una settimana, dal 16 al 22 settembre. Gli ospiti assisteranno al Palio di Asti e visiteranno le cattedrali sotterranee di Canelli. In programma, tra l’altro, un tour tra i vigneti di Langa e la visita al Museo del vino di Barolo. Il soggiorno si concluderà con una due giorni tra i filari del Gavi.
Intanto, i vini piemontesi sbarcano nelle aule delle università americane: tra settembre e ottobre, sono in programma sei educational rivolti agli studenti delle più prestigiose università e accademie del vino degli States: da New York a Miami, da San Francisco a Las Vegas fino a Chicago. “Iniziamo un’attività formativa – dice Gianluigi Biestro, vice presidente di Piemonte Land of Perfection – per i giovani che vogliono intraprendere una carriera nel mondo del vino e della ristorazione. Scommettiamo sulla crescita dei futuri ambasciatori dei nostri vini negli Stati Uniti”.
In aula, le principali DOCG: Barolo, Barbaresco, Barbera d’Asti, Dolcetto Dogliani, Asti spumante, Moscato d’Asti, Brachetto d’Acqui, Roero Arneis e Gavi. Nel progetto, sono coinvolti tra l’altro, l’International Wine Center, la Society of Wine Educators, il Culinary Institute of America, la Court of Master Sommeliers. In regia la Iem (International Exhibition Management), società di Verona che si occupa di far conoscere il vino italiano sui mercati del mondo.