Stesso prezzo della vendemmia 2012, ma rese all’ettaro ritoccate, verso l’alto o verso il basso, a seconda della destinazione delle uve. È questo in estrema sintesi l’accordo firmato oggi (10 settembre 2013) per quanto riguarda la raccolta 2013 delle uve brachetto che si coltivano in 26 Comuni tra il Sud Astigiano e l’Acquese a cavallo tra le province di Asti e Alessandria.
Un accordo sottoscritto in maniera unitaria dalla parte agricola che, tuttavia, attende ancora le decisioni dell’industria, assente al tavolo delle trattative coordinate dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, nella persona dell’assessore, Claudio Sacchetto.
Entrando nello specifico le organizzazioni agricole e le associazioni di produttori hanno sottoscritto un’intesa che prevede una resa di 40 quintali/ettaro (erano 42 nel 2012) per il Brachetto d’Acqui docg spumante, con clausola che impegna le industrie al ritiro del produzione di uve atte a vinificare la docg Acqui
Le altre rese: 44 quintali/ettaro per il Piemonte Brachetto doc, 65 per il tappo raso Acqui docg, 72 per tappo raso doc Piemonte
Il presso delle uve è restato quello dello scorso anno: 1,35 euro al chilo per i docg e 1,20 per il doc.
Due le trattenute: 0,75 euro per il declassamento scorte 2010 -11 -12 giacenti presso le cantine sociali e 0,25 per un fondo a favore del Consorzio di Tutela della denominazione.
Per quanto riguarda i superi le cantine, con la parte agricola, hanno sottoscritto l’impegno a garantire un prezzo di 4 euro al miriagrammo.
Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti, per Agrinsieme, il nuovo soggetto agricolo di rappresentanza, ha commentato: «L’unico motivo che ha convinto la parte agricola a firmare è l’impegno al ritiro delle uve. Se la parte industriale non accettasse l’accordo – ha aggiunto Giaquinta – Agrinsieme, con l’assessore Sacchetto, sosterrà un nuovo accordo finalizzato a una determina di resa pari al disciplinare ovvero a 80 quintali per ettaro».