Alla Douja d’Or sarà presentato il quinto numero della rivista “Astigiani”

Copertina di Astigiani numero 5Torna nelle edicole e nelle libreria “Astigiani” la rivista trimestrale di storia e storie giunta al suo quinto numero. La prima candelina sarà idealmente spenta giovedì 12 settembre alle 18, alla Douja d’Or dove la rivista sarà presentata dal presidente dell’associazione “Astigiani” Giorgio Conte e dal direttore Sergio Miravalle.

Questo numero ha in copertina (il manifesto di una fiera enologica del 1891) accanto alla testata il fiocchetto giallo per auspicare il ritorno del giornalista astigiano Domenico Quirico, rapito in Siria.

“Domenica sera quando abbiano saputo della sua liberazione abbiamo gioito come tutti e deciso di lasciare quel fiocchetto sulla copertina già stampata, come segno di un desiderio collettivo esaudito” commenta Miravalle.

Il sommario di Astigiani 5 (120 pagine, 7 euro) è come sempre ricco. La rivista pubblica un’inedita mappa delle cantine e delle osterie che punteggiavano Asti fino a pochi decenni fa. Erano 23 le aziende vinicole attive nel territorio comunale e una cinquantina le osterie. Nomi famosi rimasti nella memoria. C’è anche l’intervista all’ultimo dei “negusiant da vin” di quell’epoca: Guido Ravizza, classe 1924.

Sorprendente il servizio “Facce da astigiani” scritto da Andrea Rocco, conservatore del museo civico di Palazzo Mazzetti, sulla galleria di ritratti del Pittatore tra i quali spicca un misterioso “sindaco con l’orecchino”  di metà Ottocento.

Un altro servizio indaga sulla scomparsa dell’Abbazia benedettina di Azzano, la storia dell’ultimo monaco rimasto ai primi dell’Ottocento e del prezioso messale miniato.

C’era un uomo che ha fatto cantare generazioni di astigiani per tutto il Novecento: la storia di Guido Ginella e della sua fisarmonica, viene raccontata da Armando Brignolo che ha raccolto testimonianze, dischi  e spartiti.

Astigiani racconta anche l’epopea dei “galletti” del calcio che dal 1946 al 1948 tentarono per tre volte di salire in serie B, con una bicicletta come premio partita, e di un mitico spareggio con la Mestrina.

Il mondo Palio ha un suo servizio dedicato ai ritratti dei nove astigiani che hanno ricoperto il ruolo di Capitano e hanno chiesto licenza di “correre il Palio”.

L’Album di famiglia pubblica altre foto “di lavoro e svago” degli Anni Cinquanta proseguendo l’operazione “Cassetti aperti”.

La rivista si completa con le rubriche: la storia del premio letterario Asti d’Appello, i ritratti di personaggi come lo scrittore Gino Turello, le testimonianze nel “Se ci penso” di Luciano Nattino, Milena Ercole, Renzo Caracciolo, le Memorie a tavola, un “Tempo futuro” che porta a Shanghai, le Parole di pietra, il ricordo di Mario Valpreda come mezzofondista della “Vittorio Alfieri”, il Trovarobe dedicato ai giocattoli, l’Almanacco dei cent’anni.

Giovedì 12 settembre alla Douja la rivista verrà presentata e illustrata con interventi a sorpresa. Sarà possibile acquistarla, abbonarsi e avere i numeri arretrati, già ricercatissimi.