Con un nome ricco di fantasia che evoca magia e mistero, “Le lucciole”, casa Torlasco, azienda di famiglia della Giovanni Bosca Tosti di Canelli, firma l’Asti e il Moscato d’Asti docg, due vini ottenuti da uve da agricoltura biologica.
L’importante obiettivo dell’azienda canellese è di produrre una qualità ineccepibile, fortemente radicata con il territorio. Il progetto Bio coinvolge dieci ettari di proprietà del gruppo Tosti coltivati a Moscato d’Asti, destinati alla produzione di vino biologico.
Il tempo previsto dalla normativa europea per la conversione e la certificazione di “prodotto proveniente da coltivazione biologica” (cioè una coltivazione senza utilizzo di alcun pesticida o ausiliario chimico, ma solo di antiparassitari naturali quali rame e zolfo, di piretro come antimuffe e di letame per concimare) è di tre anni. Il processo avviene sotto la stretta sorveglianza di un ente certificativo che sottopone il terreno, le uve, le tecniche di produzione e il prodotto a costanti controlli analitici fino al risultato finale di “zero residui, zero tracce di agenti chimici…” Solo così il vino potrà essere messo in commercio.
“Un’esperienza ambiziosa – ha rilasciato Giovanni Bosca – per dimostrare il nostro attaccamento al territorio, la passione dei nostri coltivatori e l’attenzione che rivolgiamo ai consumatori orientati ai prodotti biologici. Con il progetto “Le lucciole” desideriamo soddisfare coloro che sono alla riscoperta dei sapori del passato, delle eccellenze del territorio e dei suoi prodotti naturali e genuini”.
“Le lucciole”, come richiede la produzione Bio, si presenta con un’etichetta dalla grafica moderna ed accattivante, in una confezione elegante e raffinata.
L’Asti biologico di Casa Torlasco è rivolto prevalentemente al mercato estero, ma soprattutto gli Stati Uniti, dove l’Asti Tosti è il secondo brand.