>> L’Acquedotto “premia” chi consuma più acqua e punisce i cattivi utenti

Bollette più leggere per chi consuma molta acqua e rincaro da 25 a 30 euro della quota fissa d’accesso. Restano invariate le tariffe per consumi da 0 a 80 metri annui e si abbassano quelle da 80 a 180 metri, concedendo un ulteriore e fortissimo sconto (da 1,99 a 1,55 euro) a chi supera tale soglia.

Sono le decisioni, in controtendenza rispetto al comune sentire, prese all’unanimità l’altra sera dai sindaci (70 presenti su 101) consorziati nell’Acquedotto del Monferrato.

E’ stato votato il bilancio consuntivo del 2009 caratterizzato da conti in ordine (53 mila euro di utile netto avanzati da costi che sfiorano i 27 milioni) ma anche da scarse vendite d’acqua che hanno limato l’avanzo di cassa di un Consorzio che investe oltre 11 milioni annui per potenziare la rete incassandone dalle bollette soltanto 9 milioni 119 mila.

L’anno passato si era chiuso con 7 milioni e 525 mila cubi venduti, quasi mezzo milione in meno di metri cubi rispetto al 2007 e la metà rispetto ai dati nazionali, avendo l’utente monferrino un consumo annuo pro capite di soli 94 metri cubi.

Da qui, per garantire introiti con la quota fissa se i volumi di vendite non saliranno, la decisione di far scattare dal 1°luglio le nuove tariffe e parallelamente un’indagine ispettiva presso le 3 mila utenze a consumo zero.

«Stiamo studiando l’attivazione di un fondo di solidarietà per proteggere le utenze bisognose dal rincaro della quota minima e dal 2011 rincari mirati solo su coloro che hanno un contatore impegnato ma inattivo – ha precisato l’amministratore delegato del Consorzio Aldo Quilico -. Chi non consuma acqua impedisce a noi adeguate previsioni sugli investimenti e danneggia i vicini di casa facendogli pagare costi che non gli spettano e vanificando possibili riduzioni delle tariffe».

Bilanciando sconti e rincari, la nuova tabella porterà in cassa gli stessi denari di oggi (14 milioni e 9 mila euro)e avrà oscillazioni più contenute anche per le utenze industriali e agricole.

«Si tratta di un isoricavo (ovvero immutato rispetto al precedente) che prende di punta soltanto le “cattive” utenze domestiche e consente all’Acquedotto che investe moltissimo di mantenere una sana gestione – ha commentato a margine della seduta l’ingegnere Giuseppe Giuliano, direttore dell’Ambito acquedottistico Astigiano Monferrato -. I consumi sono in calo in tutto il Nord e da noi, Monferrato, Asti, Valtiglione e Acquedotto della Piana, lo sono di più a causa dell’invecchiamento della popolazione e del processo di deindustrializzazione in corso».

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