Nuovo tracciato tra le ipotesi di ripristino della ferrovia Asti – Alba

È un sogno che forse si perde agli albori delle proclamazione del Regno d’Italia il collegamento ferroviario tra Milano e Nizza (Marittima): una linea che per il suo tracciato avrebbe avvicinato all’Italia, allora, ed all’Europa, oggi, anche il sud Piemonte, se non altro in conseguenza del suo tracciato.

Non si può negare infatti che le province meridionali della Regione allobroga siano sempre rimaste alquanto neglette. Un isolamento che si è acuito dopo l’alluvione del 94 che ha portato alla dismissione da parte delle Ferrovie di intere tratte di binari, e la crisi attuale causa prima delle soppressione di numerosi convogli sulle rimanenti.

Tutto ciò, ed in particolare il ripristino delle corse tra Asti ed Alba, è stato oggetto di un’interrogazione presentata dall’onorevole Mariano Rabino eletto nel collegio di Alba e presidente di Scelta civica. Nel suo intervento rivolto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio si legge di 165 mila pendolari “che prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio: il 9,5% in meno rispetto al 2011, un calo che forse è conseguenza diretta dei tagli al servizio ferroviario regionale che dal 2010 ad oggi si sarebbe ridotto di circa l’8,4% e che oggi invece dovrebbe essere rivalutato non soltanto come mezzo adatto a decongestionare le arterie stradali, ma anche in funzione turistica”.

Nodo della questione è la galleria “Ghersi” situata subito dopo Neive in direzione Alba. Coinvolta in un cedimento strutturale, è stata riconosciuta inagibile nel 2010, causando la deviazione su gomma di tutto il traffico che la interessava. La messa in sicurezza dell’opera, affinché si possa tornare ad una mobilità sostenibile è ormai richiesta da anni dai componenti di un Tavolo tecnico appositamente costituito dai rappresentanti degli ordini professionali di architetti, ingegneri, dottori agronomi e forestali, ed amministratori dei comuni facenti parte del territorio riconosciuto di grande valore paesaggistico dall’Unesco, ed altre numerose associazioni del territorio.

La messa in sicurezza della galleria pericolante, favorirebbe non soltanto il flusso Nord – Sud Piemonte, ma aprirebbe anche interessanti sbocchi verso la Lombardia favorendo la comunicazione verso la Liguria occidentale poiché questo è anche un tratto fondamentale del percorso Alessandria – Cuneo.

Pronta è stata la risposta del Ministro che ha riconosciuto la necessità di un adeguato trasporto locale di primaria importanza per i pendolari. L’interesse al problema del trasporto pubblico da parte del Governo è stato fattivamente dimostrato con stanziamenti ad hoc nelle ultime Finanziarie.

Nel caso specifico è stata riconosciuta la necessità di tenere sotto osservazione il fenomeno che ha minato la stabilità della galleria e che avrebbe come causa primaria l’erosione causata dal Tanaro; di conseguenza sarà necessario valutare se, al fine di ripristinare la linea, non sia più opportuno realizzare un nuovo tracciato. A tal fine è stata auspicata la realizzazione di un piano complessivo studiato con la Regione, le Autorità locali, quelle di bacino del fiume Po e Ferrovie.

In conclusione l’onorevole Mariano Rabino ha sottolineato come già molte volte siano stati interessati al problema gli amministratori locali di una sub regione i cui abitanti nella consapevolezza di vivere su di un’isola per molti aspetti felice non desiderino per nulla sentirsi isolati, e sollecitino pertanto una maggiore attenzione delle Stato circa le vie di comunicazione problema questo balzato nuovamente, ed in maniera inquietante, all’attenzione della cronaca proprio in questi giorni in seguito allo spiacevole incidente accaduto sulla tangenziale di Fossano, che ha visto crollare un cavalcavia. (Domenico Bussi)