Il medico canellese Pierluigi Bertola è in procinto di partire per la Somalia

«Qualche settimana fa nel pomeriggio – racconta il medico canellese Pierluigi Bertola, fondatore e presidente del CIS (Cooperazione Italiana Solidarietà), in procinto di partire per la Somalia – sono stato ad Alessandria, dove è arrivata la staffetta di 200 km che, partita il giorno precedente, ha toccato le città di Novi Ligure, Ovada, Casale, Acqui T, Tortona. E’ stata organizzata dalla onlus di Alessandria Stella Bianca, fondata dalla maestra Laura Garavelli, ormai scomparsa. Questa onlus si interessa di portare aiuti e sollievo alla popolazione della martoriata Somalia; con diverse iniziative che vanno dalla raccolta fondi e farmaci, all’invio di materiale anche scolastico, vestiti con allestimento di diversi container, numerose mostre fotografiche, incontri anche alla sede Onu di Ginevra, dove recentemente il dr. Sartore ha parlato di infibulazione. Si svolgono anche incontri scolastici, vendita di materiale informativo, gadget ecc. L’attuale presidente è una giovane e dinamica giornalista del “Piccolo”: Monica Gasparini.

Il factotum della manifestazione è il dr. Luigi Sartore già primario psichiatrico nella stessa città, consulente del tribunale alessandrino, con il quale lavoro nell’Istituto Villa Cora di Costigliole da oltre 10 anni. Al mio arrivo sono stato presentato all’ambasciatore della Somalia in Italia, simpatico signore dal fisico sportivo, laureato in storia, accompagnato dalla graziosa consorte, medico; entrambi hanno risposto agli auguri di ben venuto in perfetto italiano, avendo studiato in Italia. L’ambasciatore ha frequentato anche l’accademia di Modena.

Lo scopo di questa manifestazione è stato di raccogliere farmaci da inviare con un cargo militare da Roma a Mogadiscio in Somalia, dove a causa di una violenta siccità, si sono verificate numerose malattie che hanno colpito, come sempre, i più deboli, e cioè bambini, anziani e donne incinte.

Terminato l’arrivo della staffetta cui hanno partecipato una trentina di sportivi, alcuni anche molto anziani, nel palazzo comunale, dopo lo scambio dei consueti regali, e i doverosi saluti, alla presenza dell’ambasciatore, del vice sindaco, del prefetto, del presidente della provincia e di qualche assessore, si è proceduto alla consegna delle medaglie ai partecipanti la staffetta.

Sono stato anch’io incluso per la donazione ad un ospedale pediatrico somalo di una efficiente autolettiga. Per oltre quattro ore ho parlato con l’ambasciatore dei problemi della Somalia. Sono stato invitato ad andarlo a trovare in ambasciata a Roma per concordare una eventuale collaborazione.

La mia auto era strapiena di farmaci regalatimi dalle farmacie Sacco e Bielli di Canelli, con il materiale ortopedico della Bonini di Nizza. Il signor ambasciatore gradirebbe una collaborazione tra il CIS ed il Ministero della Salute somalo, con invio di medici per lavorare nell’ospedale di Mogadiscio. Gli ho fatto presente che l’attuale clima di insicurezza, rende in pratica vano ogni desiderio di collaborazione, inviando personale sanitario in Somalia.

Mi ha assicurato che l’eventuale personale sarebbe stato sempre sotto stretto controllo della polizia. Capisco le necessità di quello stato, francamente in questa situazione è molto difficile arruolare persone così coraggiose.

Anche il Vescovo di Mogadiscio Monsignor Bertin (attualmente con sede a Gibuti) che ben conosco, un mese fa mi aveva detto che sperava in una mia visita in Somalia, ma in una situazione di pace e di sicurezza. Da ricordare che il suo predecessore monsignor Colombo era stato ucciso e la cattedrale rasa al suolo, quando il governo centrale aveva iniziato a non controllare più il territorio, diversi anni fa. Sto organizzando un altro intervento cardiochirurgico, al Gaslini, di un bimbo del Malawi. Speriamo che vada tutto bene!»