Il centrodestra aumenta in Piemonte le accise sulla benzina per pagare i danni dell’alluvione di marzo.
La maggioranza centrodestra della Regione ha varato, venerdì 22 luglio, l’aumento delle accise sui carburanti di 2,58 centesimi di euro. “E’ una scelta profondamente sbagliata e ingiusta, che ancora una volta sarà pagata in Piemonte soprattutto dai ceti più deboli – commenta il consigliere Pd Angela Motta – In una settimana, dopo i ticket, è il secondo “regalo” del centrodestra”.
La decisione è conseguente alla scelta del governo Berlusconi di rompere la solidarietà nazionale e di far pagare a ciascuna Regione i danni degli eventi calamitosi, come quelli dell’alluvione del marzo scorso in Piemonte. “L’aumento dei prezzi di benzina, gasolio e Gpl ricadrà soprattutto sui meno abbienti – conclude Motta – anche con l’incremento dell’inflazione, nota come “tassa sulla povertà”.
In un comunicato il Movimento 5 Stelle ricostruisce la vicenda e puntualizza: “Nella capigruppo di mercoledì, come un fulmine a ciel sereno, il vicepresidente Ugo Cavallera ci annuncia che richiede la discussione in legislativa del ddl 152, ovvero la discussione immediata in aula senza tutto l’iter della relativa commissione consiliare.
Il Pd si dice a favore, mentre io sono basito perché il ddl è stato depositato quella mattina e nessuno sa di cosa si tratti. Nessuno tranne la Giunta e il Pd. Si è infatti ormai formato un asse Lega-Pd che tiene fuori tutti gli altri gruppi, Pdl compreso. Da quello che ci spiegano in cinque minuti d’orologio durante la riunione dei capigruppo, mi sembra materia delicata.
Aumentare ulteriormente le tasse sulla benzina di 1 cent/litro (poi diventati 2,58) per destinare i milioni ricavati ai fondi per le aree alluvionate o in dissesto idrogeologico – fondi portati a zero da Tremonti – è sicuramente degno di una lunga, e necessaria, discussione.
(…) Visto il clima della capigruppo – normalmente per una “legislativa” si litiga settimane – torno in ufficio e d’accordo col collega Fabrizio Biolé decidiamo di votare sì l’indomani. L’accisa è infatti solo sulla benzina non sul gasolio, che riguarda tutti gli autotrasportatori e la maggioranza di tutti quelli che lavorano con il mezzo privato, né i mezzi meno inquinanti, come il Gpl o il metano.
Come da accordi, quindi, l’indomani Biolé vota sì, mentre il centrosinistra inscena l’ipocrita farsa del votare no. Avessero voluto impedire il passaggio del balzello avrebbero potuto dir di no alla “legislativa” e se ne sarebbe riparlato a settembre, avendo anche tempo di sondare gli umori dei piemontesi che non sono dei migliori. E si sarebbe potuto discutere di qualche emendamento che avremmo voluto proporre. Come quello per destinare 0,1 cent agli incentivi per la trasformazione di veicoli a gpl o a metano, incentivi negli ultimi anni spariti. O quello di destinare 0,05 cent alla creazione di un software e di una piattaforma di mobilità condivisa (CAR pooling), comprensiva dell’introduzione di un sistema di autostop sicuro.”