Chiesto a Roma dal governatore Cirio lo stato di calamità e di emergenza

La carenza idrica sta causando danni significativi a tutte le coltivazioni, non solo per foraggere e cereali (dal 30 al 40% in meno), comprendendo anche piante tradizionalmente più resistenti alla siccità quali vite e nocciolo.

Al momento – dichiara il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi non è ancora possibile quantificare con precisione i danni arrecati alle coltivazioni, condizione indispensabile per accedere ai sostegni del Fondo di solidarietà nazionale, ma ciò che è certo è che le ripercussioni della carenza idrica sulle coltivazioni saranno pesantissime”.

Confagricoltura, che ha partecipato ai lavori del gruppo di lavoro dell’assessorato all’agricoltura che monitora il rischio di perdita del raccolto per cause idriche, allo scopo di identificare le zone dove si rilevano gravi carenze di approvvigionamento, evidenzia una situazione di forte preoccupazione.

La situazione è critica su tutto il territorio; chi può – spiega Mariagrazia Baravalle, direttore di Asti Agricolturasfrutta al massimo la possibilità d’irrigazione, con costi molto elevati per il prelievo dell’acqua dai pozzi, a causa del rincaro del prezzo del gasolio agricolo”.

Per Confagricoltura di Asti, coordinata da Enrico Masenga, la situazione è di criticità estrema per le foraggere (la produzione di fieno è stimata in calo del 40%).

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