All’Unitré, Laurana Lajolo sulla scuola di democrazia e sui suoi massimi rappresentanti

Nel centenario della nascita del cremonese Mario Lodi, un maestro che ha rinnovato la didattica nelle scuole elementari a partire dagli anni ’70, dedicando tutta la sua vita ai diritti dei bambini e scrivendo molti libri (fiabe e racconti) ma soprattutto opere basate sulle sue esperienze pedagogiche (Il Paese sbagliato, Cominciare dal bambino, La scuola e i diritti del bambino), su invito dell’Unitré Canelli-Nizza Monferrato è intervenuta, nel salone della Cassa di Risparmio di Asti, giovedì 24 marzo, per parlare di scuola, la professoressa Laurana Lajolo, docente di filosofia e pedagogia presso le scuole magistrali di Asti.

La studiosa, che si occupa di questioni pedagogiche e di sperimentazione didattica, di politica culturale e di valorizzazione dei beni ambientali e culturali, ha collaborato con il Ministero dell’Istruzione e con le istituzioni scolastiche per corsi di aggiornamento e di formazione degli insegnanti

Con il suo intervento ai discenti dell’Unitré, Laurana Lajolo, partendo con un rapido excursus dai cambiamenti della scuola degli anni Cinquanta e dal l’istituzione dell’obbligo scolastico ad oggi, si è soffermata sul concetto di scuola di democrazia, sull’esempio di grandi educatori come .don Milani, Alberto Manzi (il “telemaestro” della trasmissione “Non è mai troppo tardi”) e Mario Lodi, da lei ricordati

Per arrivare ad enunciare il concetto pedagogico che sta riproponendosi, Laurana Lajolo ha sintetizzato il pensiero di questi educatori, a partire da don Milani (morto nel 1967). Su una parete della scuola di Barbiana. il motto I care ovvero “Mi sta a cuore” (l’esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”), sintetizza efficacemente il suo fortissimo impegno educativo e sociale.

Si è parlato anche di Roberto Farné, educatore, operatore culturale, curatore e ispiratore di molte esperienze di  Out door education. Nel 1983 vinse il concorso per ricercatore ed entrò nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. Professore ordinario in Didattica generale, insegna “Pedagogia del gioco e dello sport” nel corso di Scienze motorie. Interpretando bene il disagio scolastico dei ragazzi, coniò lo slogan :“domani sbagli di meno”.

La società, la comunità, le istituzioni amministrative dovrebbero concorrere all’educazione dei cittadini, almeno quanto al diritto di cittadinanza.Per questo si sta affermando un progetto di out door education cioè una educazione pedagogica che riconduca bambini e ragazzi a contatto con la natura perché l’ambiente esterno diventi sempre di più un ambiente di apprendimento.

A questo si accompagna e l’idea di una edilizia scolastica più consona alle nuove esigenze educative dei ragazzi di oggi.

In questa ottica, – è intervenuto il maestro Romano Terzano – si sta per realizzare a Nizza Monferrato, grazie ad un finanziamento pubblico di 7 milioni di euro, un edificio scolastico che prenderà il posto dell’attuale scuola Rossignoli che sarà demolita.” G.A.

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