Uniti nel Dono

Conferenza Episcopale Italiana
SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA

www.unitineldono.it

(17/11/2023)

Torna lo spot Cei sulla vita e la missione dei sacerdoti

Dal 13 novembre fino a Natale, la campagna di comunicazione per le Offerte Uniti nel dono, destinate al sostentamento del clero diocesano, declinata su tv, web, social e stampa.

Ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa. Sono i nostri sacerdoti che si dedicano ai luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti e si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.

Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana, on air da novembre, che intende sensibilizzare sul tema della corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e sul valore della donazione. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno.

Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per ringraziare tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni Basta una piccola offerta ma donata in tanti”.

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza Episcopale Italiana si snoda tra spot tv, radio, web, social. Gli spot raccontano la “missione” dei sacerdoti, ripresi nella loro quotidianità all’interno delle comunità, luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti. Protagonisti dei sei spot, on air fino a Natale, tre sacerdoti, esempi concreti di come i nostri preti, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Come Don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura da Bagnoregio, nel quartiere periferico di Torre Spaccata a Roma, che guida la comunità dal 2016 ed accoglie tutti con un sorriso: anziani soli, ragazzi di strada, rifugiati in fuga dalla guerra. Nella sua parrocchia c’è sempre posto nel nome di una famiglia allargata in cui ciascuno è il benvenuto. Nel bellunese, invece, don Fabio Fiori, parroco di Danta di Cadore e San Nicolò di Comelico (BL), è l’anima di una cooperativa di comunità che combatte lo spopolamento delle vallate, aiutando le persone a rimanere nel proprio paese senza abbandonare questo angolo di paradiso.

Idee creative che spesso si traducono in iniziative di rilievo sociale come accade a Milano dove Don Domenico Storri, parroco di San Pietro in Sala, da oltre vent’anni coordina una web radio, i SempreVivi, che coinvolge alcuni adolescenti con disagio psichico. Un progetto che dimostra come grazie a un microfono e a tanta passione si possa dare voce a chi abitualmente non ce l’ha.

Oltre agli spot, sul web e sui social, sono previste alcune pillole video, brevi interviste ad alcuni parrocchiani che raccontano i “don” dal loro punto di vista.

Non solo digital ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione. Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.

In questo tempo di ‘cammino sinodale’ l’offerta per il sostentamento del clero – conclude Monzio Compagnoni – diventa un gesto concreto, un dono per ‘camminare insieme’. Una scelta valoriale che si traduce in un sostegno reale alla missione dei nostri preti”.

Diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, le offerte per i sacerdoti sono espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

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Allegato 1

La raccolta storica delle offerte per i sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero

Nella tabella che segue sono raccolti i dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti, destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (I.C.S.C.) che le distribuisce ai circa 32 mila sacerdoti diocesani, dal 1989 al 2022.

Dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti

(Fonte: elaborazione C.E.I. su dati dell’I.C.S.C.)

Anni

Donazioni (migliaia di €)

Numerosità

delle offerte

Numerosità

degli offerenti*

Offerta media

(in €)

1989

13.193

105.704

98.367

125

1990

20.377

175.132

139.821

116

1991

21.232

185.370

143.124

115

1992

23.535

211.138

168.051

111

1993

22.492

189.213

152.362

119

1994

23.736

196.417

163.018

121

1995

22.397

190.057

156.395

118

1996

21.879

203.044

162.825

108

1997

21.773

197.588

155.712

110

1998

21.398

192.072

150.781

111

1999

20.553

189.475

148.049

108

2000

20.031

181.453

143.091

110

2001

19.293

182.634

143.476

106

2002

19.036

182.272

143.215

104

2003

18.326

176.801

140.280

104

2004

18.229

177.890

138.682

102

2005

17.470

169.764

133.411

103

2006

16.369

155.501

122.643

105

2007

16.803

171.544

128.943

98

2008

16.562

160.878

120.607

103

2009

14.908

147.065

114.481

101

2010

14.017

137.319

106.556

102

2011

12.794

126.940

99.207

101

2012

11.837

113.093

88.881

105

2013

11.251

117.272

88.309

96

2014

10.546

110.831

81.996

95

2015

9.687

97.582

71.822

99

2016

9.366

99.906

78.330

94

2017

9.609

102.820

78.176

94

2018

8.801

98.926

74.928

89

2019

7.837

85.756

66.509

91

2020

8.718

109.983

78.853

79

2021

8.438

106.184

75.826

79

2022

8.473

104.290

74.891

81

*dal 1989 al 2015 sono esclusi i donatori che hanno fatto un’offerta tramite il canale bancario, inclusi a partire dal 2016

Allegato 2

Il fabbisogno per il sostentamento del clero anno 2022

Nel consuntivo relativo al 2022, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.

A coprire il fabbisogno annuo provvedono: per il 15,9% in prima battuta gli stessi sacerdoti, grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali insegnanti di religione o per il servizio pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 7,3% le remunerazioni percepite dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi). Il resto è coperto per il 6,5% dalle rendite degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il 70,2% dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero attraverso le Offerte deducibili per il sostentamento del clero e con una parte dei fondi derivanti dall’8xmille.

Nel 2022 le fonti di finanziamento sono state:

Copertura costi del clero – 2022 Milioni di euro %

Totale proventi per il sostentamento del clero 395,0 76,7%

Redditi degli Istituti diocesani 33,3 6,5%

Offerte per il sostentamento 8,5 1,6%

Quota dall’otto per mille 353,2 68,6%

Totale entrate personali e parrocchiali 119,7 23,3%

Remunerazioni proprie dei sacerdoti 82,1 16,0%

Parrocchie ed enti ecclesiastici 37,6 7,3%

Sono stati circa 32mila i sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle 227 diocesi italiane: 29.722 hanno esercitato il ministero attivo, tra i quali circa 300 sono stati impegnati nelle missioni nei Paesi del Terzo Mondo come fidei donum, mentre 2.573 sacerdoti, per ragioni di età o di salute, sono stati in previdenza integrativa.

Allegato 3

Modalità per fare un’Offerta per il sostentamento dei sacerdoti

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione le seguenti modalità:

  • Con carta di credito direttamente sul sito www.unitineldono.it/dona-ora/ Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro. Anche tramite Paypal. Oppure chiamando il numero verde 800 825 000.
  • Tramite bonifico bancario IBAN: IT 33 A 03069 03206 100000011384 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero
    Causale: Erogazioni liberali art. 46 L.222/85 ai fini della deducibilità

    L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/sostienici/.

  • Conto corrente postale n. 57803009

Istituti Diocesani Sostentamento Clero

Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).

Il contributo è libero.

L’offerta è deducibile. Per chi vuole queste Offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.

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