Imprenditore canellese truffato dagli hackers

Hicham Barida, imprenditore canellese di origine marocchina, a fine novembre, è rimasto vittima di un atto di pirateria informatica.

Barida, che a Canelli produce da 17 anni macchine per l’industria spumantiera, tramite un suo rivenditore sud coreano, stava per concludere la vendita di una macchina enologica ad una prestigiosa cantina del paese asiatico. A questo punto, un hacker inserendosi nella corrispondenza elettronica tra i due, è riuscito tramite fatture false a incassare indebitamente il saldo di 43.176 euro.

«Ad agosto 2017 avevamo ricevuto l’acconto del 30% come pattuito – spiega Barida – A novembre attendevamo il saldo, a seguito del quale avremmo provveduto ad inviare il nostro macchinario in Corea. Ma mentre l’acquirente coreano sosteneva di aver regolarmente provveduto ad effettuare il bonifico bancario come d’intesa, sul nostro conto non risultava alcun pagamento. Da un confronto delle mail inviate ci siamo resi conto che qualcuno aveva creato un account gemello al nostro, con il quale aveva presentato una fattura identica alle nostre ma con un numero di Iban diverso, presso una banca inglese».

Di qui la decisione dell’imprenditore di concludere la trattativa non più per e-mail ma via fax per evitare le truffe informatiche. Con la denuncia è stato avviato un procedimento per accertare le responsabilità ma le speranze di recuperare il denaro sono minime.