>> Il monologo di Marco Drago e la storia di un new waver di provincia

Venerdì 9 settembre, si è svolta, nel cortile del Centro Servizi “L. Bocchino” (ex scuola elementare G.B. Giuliani) di Canelli, la serata con Marco Drago in Diario di un new waver di provincia, live reading performance tra lettura e musica, organizzata dall’associazione culturale Baol (Federica Parone, Simona Bedino, Flavio Carillo, Enrico Gallo ecc.), in collaborazione con la Biblioteca Civica e con il patrocinio del Comune e dell’assessore alle manifestazioni Aldo Gai.

Star della serata Marco Drago che, insieme ad un tecnico dei suoni e ad un video proiettore, ha inscenato un monologo incalzante, a tratti esilarante, sulla storia di un new waver di provincia.
Ha descritto l’evoluzione del genere new wave music, l’anno 1977 come l’anno zero della musica elettronica, come i cantautori, i gruppi storici come i Beatles venissero considerati “preistorici”, e alle doti musicali si contrapponeva la tecnologia del sintetizzatore.

I gruppi new waver (ai più ignoti) degli Ultravox, Kraftwerk, Brian Eno, Bauhaus di cui alcuni video hanno accompagnato, con tempistiche quasi perfette, il monologo. L’aggiunta di suoni elettronici durante la narrazione, la descrizione di personaggi chiave per di più macchiette che hanno allargato gli orizzonti musicali del protagonista, è stato come entrare in un mondo parallelo di cui si ignorava l’esistenza, per chi come l’articolista è vissuto di altra musica come i Duran Duran, gli Spandau Ballet più da vetrina. Il tutto descritto con il sesto senso o il linguaggio universale della musica. (Roberto Spataro)