Da “Muscatè” a “MuscaThè”, alternativa al tè delle cinque

In dialetto piemontese il Moscato è chiamato “Muscatè”. Il passo è breve per arrivare a “MuscaThè” ricollegandolo alla famosa pausa pomeridiana della cultura anglosassone.

L’idea, venuta a Vanni Cornero, giornalista esperto di enologia che da due anni collabora con il Comune, è stata presentata mercoledì sera 3 maggio a produttori, bar e ristoratori.

«Il nostro intento è di rinvigorire e promozionare il prodotto principe di Canelli, il Moscato – ha esordito l’assessore e vicesindaco Paolo Gandolfo -, uscendo dagli schemi del fine-pasto ritornando alle origini».

«Il Moscato, ce lo insegnano i nostri nonni, o meglio il Muscatè veniva consumato fresco soprattutto d’estate a metà pomeriggio. E’ un vino a bassa gradazione alcolica, che si beve bene accompagnato da frutta o pasticcini».

“MuscaThè” si pone, così, come alternativa al tè delle cinque. Non a caso, nel logo disegnato dal grafico Giancarlo Ferraris, compaiono tutti i simboli della Capitale del Moscato e dello Spumante e dell’afternoon d’Oltremanica: il calice colmo di Moscato, le colline di Santa Libera con la Torre dei Contini e la torre londinese del Big Ben, tutto abbinato a un piatto di dolci. Sotto, tanto per chiarire di che cosa si tratta, lo slogan “Le bollicine del pomeriggio” che sarà vergata anche in lingua inglese.

Sabato 20 maggio, i locali che aderiranno all’iniziativa (il costo iniziale è di 100 euro e darà diritto ad avere vetrofanie e manifesti e una confezione da 12 bottiglie di Moscato “Canelli”) saranno coinvolti in un festoso evento che, con musici e figuranti, attraverserà la città.

I biscotti, quattro, da abbinare al calice di Moscato saranno delle pasticcerie Bosca, Gioacchino, Pistone e Artigiana. Il costo di un “MuscaThè”, calice più biscotti, è di tre euro. Il vino sarà gestito, oltre che dall’Associazione Produttori Moscato Canelli, dall’Enoteca regionale di Canelli e dell’Astesana.