La nuova legge sul caporalato, prevede fino a 6 anni di carcere

preziosoLa scorsa settimana, la legge contro il caporalato è stata approvata, martedì 18 ottobre, definitivamente dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina alla Camera.

La nuova legge, con 346 voti a favore e nessuno contrario (astenuti i deputati di Forza Italia e Lega), prevede fino a sei anni di carcere per chi sfrutta i lavoratori dell’agricoltura.

“Per noi si tratta di una legge di civiltà – apprezza Giovanni Prezioso, segretario provinciale Cgil di Asti – Per la sua approvazione ci siamo molto battuti. Proprio nel canellese avevamo preso posizione, già due anni fa, contro il caporalato”.

“Secondo noi non è un legge completa e andrà ancora perfezionata – ha dichiarato Claudio Riccabone, presidente della residenza Caritas con 20 ospiti a Canelli – Noi siamo molto contenti sia perché è una legge perfettibile, e anche perché avevamo preso posizione con i sindacati, già tre o quattro anni fa, con casi di lavoratori pagati a 3-4 euro. Presto ci incontreremo a Torino con Libera”.

“E’ una pura pazzia – rilascia al volo Paolo Ricagno – E’ una legge a senso unico contro l’agricoltura e ci metterà in ginocchio. Il capolarato nelle nostre campagne non esisteva».

Con la nuova legge saranno appesantite le pene, per ‘capolarato’ si intenderà non solo la minaccia e la violenza, si trovano disposizioni sul lavoro agricolo di qualità e sui lavoratori che svolgono attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli stagionali. Oltre alle pene è stabilita anche la confisca dei beni (come il pulmino per il trasporto dei lavoratori) e i Comuni sono chiamati a vigilare sia sulle condizioni di lavoro che sull’accoglienza degli stagionali.

“Siamo soddisfatti per una legge che tutela i lavoratori – ha commentato il sindaco di Canelli Marco Gabusi – Se qualcuno li sfrutta è giusto venga punito. Resta da chiarire come verrà attuata la normativa dei diritti dei lavoratori sulla salvaguardia e l’accoglienza”.