«Un ebreo fortunato. Così amava definirsi Vittorio Dan Segre o Dan Avni uomo di immensa cultura, nato nel 1922 in Piemonte (la casa di famiglia è a Govone) e morto, a 92 anni, nella notte di venerdì 26 settembre.
Diplomatico, scrittore, commentatore, studioso del pensiero politico e docente che ha legato il suo nome alla vita dello Stato di Israele e alla passione per l’attività giornalistica (storica firma de il Giornale che aveva fondato insieme all’amico Montanelli nel 1974). Testimone della cultura ebraica e fortemente legato al Piemonte. Ebbi l’onore di conoscerlo all’Università di Lugano grazie ad un altro grande personaggio, Luigiterzo Bosca. Entrambi i cardini dell’Istituto di Studi Mediterranei che aveva sede all’Università elvetica.
Una vita avventurosa, la sua, che gli consentì di vivere le umiliazioni delle leggi razziali, la fuga verso la terra dei suoi padri, la partecipazione alla liberazione del nostro Paese come volontario nella Brigata Ebraica. Protagonista della nascita dello Stato di Israele, ritornò a vivere nel Suo Piemonte tra i ricordi della sua famiglia come lui sempre protagonista degli eventi.
Vorrei con queste poche righe salutare un cittadino onorario di Canelli che in un suo libro sintetizza la sua vita con le parole dedicate al popolo ebreo: “E non avrete parte fra le nazioni”».
Così lo ricorda Oscar Bielli.