Una donna nomade di etnia sinta, A.D. 49 enne pregiudicata, residente in frazione Quarto di Asti, è stata arrestata dai carabinieri di Asti per “tentata truffa aggravata”.
La donna nella tarda mattinata ha bussato alla porta di un’abitazione di via Carducci di Asti ove vive un’anziana coppia, qualificandosi come dipendente comunale, addetta alla verifica del pagamento delle bollette sui rifiuti. Giunti in camera da letto la nomade, dopo essersi fatta consegnare il bollettino e un documento di identità, adocchiava un portafoglio facendo un movimento che faceva intendere le sue reali intenzioni ai proprietari di casa, i quali a loro volta le richiedevano l’esibizione di un tesserino che ne qualificasse l’incarico, richiesta alla quale la nomade non dava corso.
Realizzato di avere fatto in realtà entrare in casa una ladra, ne nasceva una discussione nel corso della quale l’anziana coppia riusciva a richiedere l’intervento dei carabinieri tramite il numero di emergenza 112. L’equipaggio giungeva sul posto in pochi minuti trovando la nomade ancora all’interno dell’abitazione.
I conseguenti accertamenti esperiti dai militari consentivano di appurare che all’interno del portafoglio che la donna aveva cercato di fare suo, vi erano diverse centinaia di euro (circa 800), prelevati il giorno precedente.
Per giustificare la sua presenza in quella casa, la donna sosteneva di essere vittima di un equivoco perché gli anziani coniugi avevano frainteso la sua richiesta.
L’inverosimile giustificazione fornita non la risparmiava dall’arresto in flagranza di reato e dal successivo accompagnamento agli arresti domiciliari in attesa del processo che si celebrerà con rito direttissimo.