Il M5S sul teleriscaldamento ad Asti

«E’ uno strano caso quello della direttrice generale dell’ASL AT Ida Grossi. – interviene il Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle a proposito del teleriscaldamento ad Asti – Per decidere sull’affare teleriscaldamento negli scorsi mesi ha chiesto un parere legale all’avvocato romano Stefano De Marinis. Ad agosto finalmente è arrivato il riscontro sul progetto: totalmente negativo. Zero vantaggi per l’ASL ma molti per AEC. Grossi ha messo il documento in un cassetto ed ha tirato dritto. Tra le pagine della consulenza, pagata 8 mila euro dei contribuenti, si elencano tutte le negatività sul coinvolgimento dell’ASL nel progetto del teleriscaldamento astigiano. Ora Grossi si dice pronta a cedere la disponibilità dei terreni nel perimetro ospedaliero.

Dopo aver appreso questi fatti il M5S ha depositato un’interrogazione in Regione Piemonte, a firma Paolo Mighetti, in cui si espongono le criticità che potrebbero scaturire dall’accordo tra AEC e ASL AT e di cui vi proponiamo i principali contenuti.

In sostanza ASL AT, ai sensi della legge 135/2012, non può acquisire direttamente da AEC le forniture energetiche ma, come tutti gli enti del servizio sanitario, deve acquistarli attraverso CONSIP (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) o SCR (la centrale di committenza regionale). Inoltre l’ASL AT compiendo questa forzatura potrebbe trovarsi nel contempo ad indennizzare (per il mancato guadagno) e risarcire (per la procedura errata) l’attuale fornitore con contratto fino al 2021, da cui dovrebbe recedere anticipatamente.
Ma la domanda fondamentale è: ASL AT cosa ci guadagna? La risposta è alquanto assurda: nulla. Perché, a fronte di questi rischi e del possibile danno erariale che ne consegue, cede un terreno e si vincola ad un fornitore per 30 anni. E la società pubblico/privata AEC invece cosa guadagna? Un investimento sicuro con il miglior cliente pubblico sulla piazza che si concede al suo monopolio per 3 decenni.

Insomma con il teleriscaldamento ASL AT ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Per questo nell’interrogazione chiediamo come la Regione intenda intervenire per bloccare la cessione e con essa tutte le sue possibili e nefaste conseguenze.

Se Ida Grossi sembra aver accantonato i dubbi che aveva espresso inizialmente sul teleriscaldamento (quelli che l’avevano spinta a rivolgersi a un legale), per noi le criticità permangono. Ci chiediamo anzitutto a cosa serva un parere legale se viene ignorato quando non fa comodo. Un parere prima sventolato per prendere tempo e poi nascosto perché scomodo.

Invieremo quindi una diffida all’Azienda sanitaria affinché la disponibilità dei terreni non venga ceduta ad AEC. Nel caso in cui ASL e Regione Piemonte (che deve approvare la cessione) portassero a termine l’iter, inoltreremo tutta la documentazione ad ANAC e Corte dei Conti.

Per la maggioranza in Consiglio comunale, che lo ha fortemente sostenuto ignorandone le evidenti criticità, il progetto di teleriscaldamento è arrivato alla stretta finale. A nostro avviso tutti coloro che hanno accompagnato il progetto sino a questo punto hanno precise responsabilità e saranno chiamati a rispondere di questo lungo iter autorizzativo fuori da ogni canone di normalità.»

Il comunicato porta le firme di:
Paolo Mighetti, consigliere regionale M5S Piemonte
Davide Giargia, consigliere comunale M5S Asti (AT)
Marcella Serpa, consigliere comunale M5S Asti (AT)