“Riscopriamo G.B. Giuliani” celebre letterato canellese

PetriniGiovedì 5 dicembre, all’Unitré di Canelli la dott.ssa Valentina Petrini, neolaureata all’Università di Pavia, ha intrattenuto i numerosi soci dell’Università della Terza Età su: “Riscopriamo G.B. Giuliani”. E’ stata per tutti una piacevole riscoperta dello studioso che, con i suoi studi su Dante, 

ha dato lustro alla nostra città, in Italia e nel mondo.

La giovane relatrice ha suddiviso il suo intervento in due momenti per seguire le due grandi passioni di Giuliani, quella per Dante e quella per il vivente linguaggio toscano. La dottoressa ha riproposto la figura dello studioso soprattutto tramite le testimonianze, le lettere e i nuovi documenti di cui si è oggi a conoscenza.

Al termine dell’incontro è stato proiettato un video che ha permesso di ripercorrere, anche visivamente, le tappe più importanti della vita di Giuliani: a cominciare dalla casa natale in via G. B. Giuliani a Canelli fino alla tomba nel cimitero de’ Pinti a Firenze. I presenti hanno potuto visionare alcuni documenti appartenuti a Giuliani tra cui diversi libri, una lettera autografa e una fotografia.

Particolare rilievo è stato dato alle ultime ricerche che hanno condotto Valentina Petrini alla scoperta di quella che, probabilmente, è la più importante opera di Giuliani.

Studioso di fama internazionale, Giuliani non pubblicò mai un’edizione commentata della Commedia. I suoi appunti sembravano essere scomparsi fino a quando, alcune settimane fa, dopo un secolo di oblio, è tornato alla luce il volume su cui Giuliani studiò e insegnò per circa 28 anni. Il libro presenta, oltre al testo della Commedia fittamente annotato, 60 pagine aggiunte da Giuliani dedicate ad appunti linguistici, citazioni e osservazioni sul testo dantesco.

Ne emerge il costante riferimento alle altre opere del Poeta che costituisce la base del metodo elaborato da Giuliani denominato “Dante spiegato con Dante”. Il principio provocò accesi dibattiti tra gli studiosi dell’epoca: l’idea di commentare la Commedia attraverso le altre opere di Dante divenne però ben presto patrimonio comune dei commentatori mentre il nome del suo “scopritore” si andò via via offuscando.

Inoltre Giuliani si premurò di scrivere tre lettere che raccontano la storia del volume, divenuto ben presto «una parte sì cara di me stesso», che l’autore lasciò a chi meglio poteva «colorire il disegno da me vagheggiato»: Giacomo Poletto, suo allievo e professore della cattedra dantesca all’Università Lateranense. Il libro, che necessiterebbe di alcuni lavori di restauro, è in fase di studio in vista di una futura pubblicazione.

Per molti canellesi è stata una piacevole riscoperta del nostro più famoso personaggio nel campo degli studi letterari. All’Unitré si è proposto di portare questa riscoperta all’attenzione dei concittadini con iniziative che presto troveranno pratica attuazione.