Ai preliminari di vendita del piano terra dell’ex Tribunale di Acqui Terme ad un imprenditore con attività nel settore della ristorazione seguiranno altri accordi per circa un terzo della superficie dell’immobile.
I compromessi sono stati conclusi dall’AVIM srl, società di cartolarizzazione, a capitale interamente pubblico, che ha per oggetto la valorizzazione del patrimonio comunale, l’esecuzione di operazioni di cartolarizzazione, con proventi derivanti dalla vendita del patrimonio.
«Gli acquirenti che prenderanno a breve possesso della nota sede – si legge in un documento dell’AVIM – sono acquesi che già esercitano sul territorio, ma che hanno inteso aumentare il prestigio delle proprie attività trasferendosi in locali importanti».
I nomi degli acquirenti non sono ancora ufficiali. Le fasi di lottizzazione dell’immobile sono state valutate dall’AVIM. Al momento attuale la destinazione è per uffici, ma si parla anche di uso residenziale. Il nuovo frazionamento del palazzo prevede: un primo lotto comprendente sei locali al primo piano e uno al piano secondo con una doppia entrata: una pedonale dallo scalone dal quale un tempo si accedeva al Tribunale e una servita da un ascensore da costruirsi, con accesso dai portici Saracco. L’altro lotto è costituito da due unità immobiliari: una al primo piano e una al secondo, con accesso sia da corso Italia che da via alla Bollente. Nel cortile saranno realizzati dei posti auto. I prezzi variano da un minimo di 125mila euro ad un massimo di 315mila euro.
Con la vendita a lotti dell’ex Tribunale, il “gioiellino di famiglia” lasciato dal sindaco Saracco, l’AVIM dovrebbe incassare 4milioni 200mila euro, come indicato nel bando di gara andata deserta nel giugno 2010.