Venerdì 13 gennaio 2012, su richiesta delle organizzazioni sindacali, si sono incontrati nella sede provinciale il Presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino, gli assessori Giuseppe Cardona (personale), Marco Versè (lavoro), Pierfranco Ferraris (viabilità), il Direttore Generale e il Dirigente del Personale, con le Segreterie Provinciali del Pubblico Impiego di CGIL, CISL, UIL e le Rappresentanze Sindacali Unitarie per un confronto sulle conseguenze derivanti dalla cancellazione, dall’architettura istituzionale, delle Province, come ipotizzato dal decreto “Salva Italia”.
Le parti si sono date congiuntamente atto che, sebbene non sia più rinviabile la definizione di un complessivo ridisegno del sistema delle autonomie che coinvolga anche le Province, questo deve avvenire nel rispetto del confronto istituzionale e sociale, considerando non solo la storia ma anche il ruolo e le funzioni che esse svolgono nelle comunità territoriali, con pari dignità istituzionale insieme agli altri soggetti costituzionalmente riconosciuti.
Le parti convengono che, in generale, è necessaria una riforma che riduca diseconomie e sprechi ma che, soprattutto, renda meno vulnerabili le pubbliche amministrazioni, indebolite da una cronica carenza di risorse causate dai tagli ai trasferimenti e dalla mancanza di politiche di lungo respiro basate su strategie condivise e su visioni dotate di orizzonti temporali non più giocati solo sulle scadenze elettorali ma sull’effettiva governance , in grado di rispondere, in un momento di grave crisi economica, alle aspettative e ai crescenti bisogni dei cittadini.
FP – CGIL, FPS – CISL e UIL – FP sollecitano la Presidente a farsi portavoce in sede nazionale UPI e di confronto con la Regione di una richiesta di chiarezza sul percorso che dovrà essere intrapreso, in modo da interrompere il processo, purtroppo in corso, di delegittimazione degli organismi istituzionali e del lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori pubblici. Nello specifico, le parti sindacali ritengono essenziale – a maggior ragione qualora non venga modificata, a livello nazionale, la norma approvata – ricercare soluzioni che garantiscano il mantenimento dei servizi pubblici erogati, tutelando e valorizzando, nel contempo, le risorse umane e le professionalità attualmente occupate.
In particolare i sindacati esprimono la loro crescente preoccupazione per eventuali processi di mobilità che potrebbero attivarsi e in merito alla oggettiva impossibilità di riassorbimento da parte delle altre istituzionali locali, su cui già gravano consistenti processi di riorganizzazione ed i vincoli imposti dal Patto di stabilità interno.
Le organizzazioni sindacali esprimono la loro condivisione per la decisione dell’UPI di convocare sul tema, martedì 31 gennaio, la riunione straordinaria del Consiglio Provinciale aperto ai cittadini e alle forze economiche e sociali. In conclusione, il Presidente Armosino e le organizzazioni sindacali convergono sulla necessità di procedere mantenendo, nel futuro, specifici e costanti confronti fra l’Ente e i sindacati di categoria in raccordo con le rappresentanze confederali.