Nel cortile dell’ex scuola dedicata a Giovanni Battista Giuliani, accanto al suo busto, dopo le presentazioni di rito, è salita sul palco Valentina Petrini, giovane laureata canellese, grazie alla quale la figura e l’opera del grande dantista sono state riscoperte. Il discorso su Giovanni Battista Giuliani, avviato da Valentina Petrini il 5 dicembre 2013 all’Università della Terza Età di Canelli, è stato ripreso in modo solenne con la partecipazione di illustri personaggi da Classico, festival per la “rinascita della Lingua italiana al tempo dei social network”.
Successivamente è intervenuta la professoressa Valeria Della Valle che si è soffermata sullo stato di salute dell’odierna lingua italiana, sostenendo che sono accettabili tutte le forme, pur raccomandando nello scritto quella più consona al destinatario del messaggio. La mattinata è terminata con la proiezione del documentario di Vanni Gandolfo e Valeri Della Valle “Me ne frego” sul linguaggio roboante e retorico utilizzato dal regime fascista per indottrinare, fin dall’infanzia, il popolo italiano.
La prima giornata si è conclusa con il concerto della Scapigliatura con Nicolò e Jacopo Bodini.
È Diego Bianchi, in arte “Zoro”, il vincitore della prima edizione del premio “Classico 2015” i cui primi appuntamenti si sono tenuti a Canelli, nell’Astigiano, dal 6 al 7 giugno.
Il videoblogger, attore e conduttore televisivo che guida la trasmissione “Gazebo” su Rai3 in prima serata, è stato scelto tra una rosa di cinque candidati. L’annuncio è stato fatto dal direttore artistico del festival della lingua italiana “Classico”, lo scrittore Marco Drago.
Nella rosa di nomi anche padre Antonio Spadaro, gesuita e esperto di letteratura che twitta i messaggi di Papa Francesco e, prima, di Papa Benedetto XVI; il cantautore Francesco Guccini; Alessandro Bergonzoni, autore, scrittore, regista e comico «al quale piace giocare con la lingua italiana tanto da inventare un linguaggio non-sense» ha detto Drago; e Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Stampa, «che ha saputo mantenere un aplomb anglosassone nello stile del giornale» è stato il commento del direttore artistico del festival.
Sul palco, sotto il busto dell’insigne studioso, tocca poi a Silverio Novelli, giornalista e lessicografo, sezionare il linguaggio dei politici attraverso un gustoso one man show. Sono intervenuti anche Giuseppe Polimeni, del dipartimento di studi umanistici dell’Università di Milano, e gli scrittori Jacopo Barison e Alessandro Mari che hanno presentato i loro ultimi volumi, rispettivamente Stalin + Bianca e L’anonima fine di Radice Quadrata. Per la musica suggestivo il miniconcerto del gruppo La Scapigliatura che ha presentato un selezione di brani autoriali con testi ricercati e originali.
Nel pomeriggio grande successo ha avuto il confronto tra i dialetti gallo-italico-siciliano e canellese-piemontese con esperti (Aldo Libertino, Tanino Platania, Enzo Aliberti, Nani Ponti, Gianluigi Bera e Sergio Cavallaro) che hanno dimostrato sorprendenti punti di contatto.
Infine l’artista Giovanni Succi ha interpretato le “Rime petrose” di Dante dalla balconata dell’Addolorata. I versi meno noti del Sommo Poeta sono stati la degna chiusura del festival.
«Siamo molto soddisfatti e ringraziamo il Comune di Canelli, i volontari, le aziende e i privati che ci hanno dato una mano – hanno dichiarato quelli dell’associazione Classico – Ora stiamo lavorando per la consegna del premio a Diego Bianchi-Zoro, in calendario per il 27 giugno, e per gli altri appuntamenti che continueranno fino ad ottobre».
In programma, ancora a giugno, la proiezione del film Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti; a luglio la proiezione del film Sicilia! di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub. Ad agosto si presenterà il libro Piuttosto che morire m’ammazzo! di Guido Catalano; in settembre il volume Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiatura di Francesca Serafini. Si chiuderà in ottobre con il convegno dal titolo Gli scrittori piemontesi e la lingua italiana – Giovanni Battista Giuliani, una giornata di studi con il patrocinio dell’Accademia della Crusca.