>> Cinzia Fava, morta a soli 54 anni, così è ricordata dai colleghi

Si è spenta, a Canelli, dopo una malattia manifestatasi un anno fa circa, all’età di 54 anni, Cinzia Fava, funzionario del comune di Canelli, presso il quale ricopriva l’incarico di responsabile dell’Ufficio Commercio.  Lascia il marito Beppe Berca, funzionario responsabile dell’Ufficio Anagrafe di Canelli, e i due amatissimi figli, Daniele e Simona. I funerali si sono svolti, lunedì 18 aprile, nella chiesa di S. Leonardo, alla presenza di tantissima gente che ha voluto testimoniare alla famiglia la stima per una persona sempre gentile e disponibile.

Da 30 anni impiegata nel Comune di Canelli (era stata tra gli estensori del primo piano commerciale cittadino), era molto apprezzata e amata dai colleghi che così la ricordano: “Ricordare Cinzia non è facile. Non viene semplice ricordare, sapendo che non c’è più, una persona che fino a pochi mesi prima vedevi e incontravi tutti i giorni.
Cinzia la incrociavi, nei corridoi o negli uffici, sempre con un sorriso sul viso e un pacco di fogli in mano. Era così lei. Aveva sempre del lavoro da fare, pignola e precisa come pochi ma sempre piena di certezze e conoscenze. Sapeva tutto e ricordava tutto. Per i colleghi più giovani un punto di riferimento, per i colleghi anziani una certezza. E poi era conosciutissima. 

La cercavano da ogni dove, per un parere o una consulenza, riconoscendole capacità professionali di grande livello. Sempre pronta e disponibile.
A noi colleghi e amici piace però ricordare le doti umane di Cinzia. Una che non alzava mai la voce; che ti guardava dritto negli occhi non temendo giudizi o confronti schietti e sinceri come solo la certezza nella propria bontà d’animo può essere.

Di Cinzia colpiva il senso di autoironia. Era sempre pronta a ridere di se stessa nella consapevolezza che non c’era nulla da ridere. Ma Lei lo faceva di proposito, per mettere a proprio agio il suo interlocutore, per non farlo sentire inferiore di fronte al suo sapere e alla sua personalità solare.

Cinzia avevi piacere di incontrarla al mattino, di sapere che sedeva nella stanza accanto o che ti rispondeva al telefono con quella sua voce leggermente stridula ma di sicuro accattivante e rassicurante. Aveva sempre una risposta o un consiglio per chiunque e la sua porta era aperta a tutti senza distinzioni.  Nessuno di noi ha mai pensato che fosse una noia o una seccatura parlare con lei o confrontarsi con lei. Colleghi così ce ne vorrebbero di più, in ogni luogo di lavoro. Tutti vivrebbero e lavorerebbero meglio.

Un saluto a te Cinzia. Tutti i tuoi colleghi ritengono una fortuna aver lavorato con Te. Nei nostri cuori e nelle nostre memorie l’affetto nei tuoi confronti non avrà mai fine. Ciao.”