L’ingresso al Sacro Cuore del nuovo parroco Padre Pinuccio Demarcus

Domenica 13 ottobre, alle ore 18, ad ufficializzare l’ingresso di padre Pinuccio Demarcus, 63 anni, nella Parrocchia Sacro Cuore di Canelli, in qualità di parroco, oltre al vescovo diocesano Mons. Piergiorgio Micchiardi, il Provinciale degli Oblati di San Giuseppe, padre Luigi Testa, il sindaco Marco Gabusi, gli assessori comunali, c’era tanta gente.

Ha aperto la cerimonia il Provinciale dei Giuseppini, padre Luigi Testa, che, ringraziato padre Thomas per il prezioso servizio, ha assicurato la comunità del grande spirito missionario di padre Pinuccio che “saprà portare avanti gli interessi di Gesù”.

Il Vescovo, Mons. Micchiardi, letto il decreto di nomina, consegnata l’acqua santa al nuovo parroco, che ha subito benedetto i fedeli, ringraziato padre Thomas per il “suo breve ma intenso servizio”, ha felicemente applicato il brano vangelico di Luca alla nuova missione di padre Pinuccio.

“In viaggio, lungo la strada per Gerusalemme, dieci lebbrosi chiedono la guarigione a Gesù che li invita a rivolgersi, secondo la legge, ai sacerdoti del tempio. Durante il viaggio i dieci lebbrosi guariscono, ma uno solo ritorna a ringraziare Gesù. Il caso ci appartiene e ci fa riflettere. Comunque, incontrare Gesù ci cambia”.

E, applicando il brano alla cerimonia, “Come possiamo incontrare Gesù nella Comunità dei credenti? Nella carità e nella speranza. Ed ecco il servizio del parroco, continuatore della missione di Gesù, che ci poterà ad:

– ascoltare la Sua parola che non è ‘incantata’,

– incentrare la vita cristiana nell’Eucarestia,

– annunciare e testimoniare l’amore”.

La cerimonia è poi proseguita con il rinnovo delle promesse sacerdotali di padre Pinuccio; il ricordo dei tre parroci ‘Giuseppini’ a Canelli, ormai defunti, don Francesco, don Giorgio e don Aldo; l’offerta del pane e dell’uva. Al termine della santa Messa, il benvenuto del sindaco, Marco Gabusi, “Siamo sicuri che la sua esperienza di missionario e di oratoriano aiuterà la crescita della nostra città.

Don Pinuccio ha poi così brillantemente chiuso:

“- Non sono qui per ricominciare da capo, ma continuare, tutti insieme, anche se, per qualche ovvio e normale, aspetto diverso;

– Sono qui per fare gli interessi di Gesù;

– Elemento importante della mia missione sarà l’Oratorio e la Catechesi;

– Ringrazio il sindaco, ma non saremo solo presenti all’Assedio”.

Indicativo il suo ‘arrivederci’: “In fondo alla chiesa ci sono quattro giovani che raggiungeranno, a piedi, Assisi. La loro presenza, in mezzo a noi, questa sera, è una benedizione del Signore”.