Incontro con Aldo Agnelli. Uno scatto lungo 90 anni

Sabato 12 aprile 2014, alle ore 17.30, all’Auditorium della Fondazione Ferrero di Alba, in Strada di mezzo 44, avrà luogo un incontro pubblico, ad ingresso libero, con Aldo Agnelli, fotografo del secondo Novecento di Alba e della Langa, in occasione dei suoi 90 anni. Il titolo dell’incontro: “Aldo Agnelli. Uno scatto lungo 90 anni”.

Nel corso dell’incontro, saranno proiettate sequenze tratte dal documentario “Langa terra dimenticata” (diretto da Aldo Agnelli e Gianni Graziano, 1961), e sarà presentato il nuovo libro di Aldo Agnelli, “Vite da cani” (Edizioni Albesi, 2014). 

Aldo Agnelli è il decano dei fotografi albesi, colui che ha costruito attraverso più di mezzo secolo di scatti l’immagine fotografica, e dunque culturale e sentimentale, di Alba e delle Langhe. Figlio d’arte di Piero Agnelli, grande ritrattista, milanese trasferitosi ad Alba e titolare di uno studio-negozio fin dagli anni Venti, Aldo (nato nel 1924) è entrato molto giovane nell’attività, affiancato in seguito dai fratelli minori Enzo e Giorgio.

La bottega degli Agnelli, stabilitasi definitivamente in via Maestra all’inizio degli anni Cinquanta, è stata non soltanto un esercizio professionale, ma un punto di riferimento cittadino, e un crocevia di amicizie: qui hanno lavorato, in gioventù, altri fotografi albesi, come Bruno Murialdo; qui hanno acquistato la prima macchina e ricevuto le prime “lezioni” fotoamatori di vaglia come Piero Masera e altri.

Aldo teneva inoltre per sé una vetrina sulla via, dove esponeva allo sguardo e all’intelligenza dei passanti le fotografie che scattava nel corso delle sue uscite sulle colline, al di fuori degli obblighi lavorativi.
La vetrina di Aldo è stata la prima forma di pubblicazione di immagini oggi diventate “classici” del Novecento albese, antologizzate in volumi (a partire dal 1970) e riprodotte nelle sedi più disparate per il loro valore storico e per il potenziale evocativo, poetico, che le contraddistingue.

I ritratti e gli scatti alle persone, colte al mercato o in una cascina; i paesaggi naturali e sorprendenti delle Langhe (specie dell’alta Langa); le fotografie prese all’amico scrittore Beppe Fenoglio durante le comuni (e amatissime) uscite a piedi sulle colline, sono i capitoli più noti di un corpo d’opera imponente e oggi consacrato per il suo contenuto e per un approccio stilistico, un “trattamento”, rispettoso e partecipe, che fa di Agnelli un autore di portata molto superiore ai confini locali.

Agnelli ha pubblicato nella sua carriera tre antologie fotografiche: “Alba e la sua Langa” (Cuneo, AGA, 1970); “Alba Langhe Fenoglio” (Boves, Araba Fenice, 2001); “C’era una volta la Langa” (Savigliano, L’Artistica Editrice, 2007). Oggi fa uscire un quarto, inedito “capitolo”, intitolato “Vite da cani” (Edizioni Albesi, 2014), in cui è pubblicata una serie di scatti dedicati ai cani da pagliaio, le “bestie” che passavano una vita intera alla catena nelle cascine di Langa, inserite ai margini di un sistema economico e di vita duro e preciso. Tra le foto, quella con Beppe Fenoglio nell’aia di una cascina in compagnia di uno di questi cani da pagliaio.

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