>> Il Progetto Unesco presentato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano

Nello stand della Regione Piemonte, alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, tra le più importanti e visitate d’Europa, venerdì scorso 17 febbraio, è stata presentata la candidatura a patrimonio dell’umanità dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato, Roero, inserita nel più ampio panorama del “Piemonte, terra di sport e turismo”.

Hanno partecipato l’assessore provinciale al Progetto Unesco Annalisa Conti, quello al turismo Luigi Marinetto e l’assessore Gianfranco Comaschi della Provincia di Alessandria.

“La candidatura italiana Unesco dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” era infatti il titolo dell’affollata conferenza stampa che ha presentato il progetto nato, come ha ricordato l’assessore provinciale Annalisa Conti, «proprio a Canelli tra il 2002 e il 2003. Allora, si puntava sulle cantine storiche, le cattedrali sotterranee. Ma con il consiglio di esperti e degli stessi ispettori Unesco la candidatura si è allargata, proprio per l’unicità e le similitudini al tempo stesso di un ampio territorio».
“Abbiamo cercato l’omogeneità nel territorio da candidare, – ha precisato l’assessore Conti – che comprende le tre province di Asti, Alessandria e Cuneo, riconoscendo l’autenticità di paesaggi e persone. Abbiamo trovato un cuore pulsante nelle nove zone di eccellenza: Freisa, Barbera, Asti spumante, Loazzolo, Moscato, Barbaresco, Barolo, Dolcetto di Dogliani, Grignolino ed una zona di contorno, altrettanto importante, acquisendo la consapevolezza dell’importanza del nostro ambiente, che va valorizzato ma anche salvaguardato, perché possa essere preso in considerazione dall’Unesco”.
L’assessore Conti ha spiegato il lungo percorso del progetto, gli ostacoli, le difficoltà e le vittorie ottenute. «La più importante – ha sottolineato – è quella di esserci resi conto e di aver fatto capire alla nostra gente, che abbiamo luoghi di straordinaria bellezza, da salvaguardare e salvare. Maggior attenzione all’ambiente, all’ecosostenibilità, ad un’agricoltura rispettosa della terra, a tutto ciò che fa del sud Piemonte una ricchezza».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alessandrino Alessandro Comaschi, che ha ricordato come «il lavoro e il coordinamento sia stato un collante tra le Province interessate e i Comuni che hanno sostenuto il progetto».
L’assessore provinciale Gianfranco Marinetto ha ricordato, come in provincia, si svolgano ogni anno «più di mille manifestazioni, moltissime legate ad eventi strettamente locali ma di grande suggestione». Citando, su tutti, Palio, Festival delle Sagre e Assedio di Canelli.

“I riconoscimenti – ha concluso Conti – sono sempre tutti importanti, ma il raggiungimento di
quel traguardo potrebbe rappresentare un’occasione irripetibile di ricaduta economica e di sviluppo per il territorio”. Agli operatori turistici e ai media sono state illustrate le manifestazioni astigiane: Palio, sagre, Douja d’Or. Spiega l’assessore Marinetto: “Nell’Astigiano centodiciotto Comuni promuovono ogni anno più di mille feste”. Un particolare spazio è stato dedicato all’Assedio di Canelli.

L’assessore canellese alle manifestazioni Aldo Gai, che guidava il manipolo di figuranti dell’Assedio, ha illustrato le peculiarità della rievocazione storica che si svolgerà il 16 e 17 giugno prossimi. «Un grande evento che, dopo vent’anni, affascina ancora chi lo vive e il turista che vi partecipa».
All’assessore canellese a ‘promozione, comunicazione e servizi al commercio’ Giovanni Vassallo il compito di tracciare un quadro d’insieme dell’offerta turistica canellese. «Partendo dalle cattedrali sotterranee, autentiche ricchezza e bellezza della città, ci si inoltra lungo le colline del Moscato, che da pochi mesi ha conquistato il prestigioso appellativo di “sottozona Canelli”, alle tante cascine di piccoli produttori sparsi come perle tra le vigne». Ricordando le altre principali manifestazioni, espressione del territorio: «Con l’Assedio, ci sono Canelli Città del Vino e la Fiera del Tartufo, intimamente legate all’enogastronomia della zona».

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