Al quinto incontro annuale con il Vescovo di Acqui, mons. Pier Giorgio Micchiardi, mercoledì 6 aprile, ospiti dell’azienda ‘Pianbello’ dei fratelli Pietro e Mario Cirio di Loazzolo, erano presenti 24 giornalisti.
Una simpatica rimpatriata tra amici, una sana chiacchierata, piacevole almeno quanto l’ottima cena, curata dalla brava cuoca Anna dell’agriturismo Case Romane del Quartino di Loazzolo.
La serata ha preso il via con la presentazione dell’Azienda, con il suo annuncio dell’acquisto dell’Azienda “Amerio Rocco” di Canelli e la presentazione del nuovo spumante della Casa, “Alta Langa”, che ha goduto della totale entusiastica approvazione di tutti.
In questa ideale atmosfera il Vescovo ha ricordato i suoi incontri con il grande comunicatore Giovanni Paolo II che ha sempre avuto rapporti sinceri e fruttuosi con la stampa e che sentiva l’impellente urgenza di una nuova evangelizzazione che sapesse sfruttare i nuovi metodi di comunicazione, attraverso uno stile cristiano fatto di dialogo, incontro, solidarietà.
Citando il documento programmatico (2011 – 2020) dei Vescovi italiani ha insistito sull’impegno della diocesi di Acqui sulla formazione cristiana dei ragazzi, dei giovani e delle famiglie.
Riferendosi alla sua ultima lettera pastorale ha invitato a rivedere il modo di fare catechismo, a formare nuovi catechisti; a fare riferimento al Centro di pastorale giovanile già operante con sede all’Oratorio don Bosco di Nizza Monferrato (don Mirco Crivellari responsabile), e ad approfittare degli esempi delle giovani beate diocesane Chiara Luce Badano e Teresa Bracco; per le famiglie ha suggerito di approfondire i corsi prematrimoniali, tentare corsi per i genitori che chiedono il battesimo per i figli e favorire incontri tra le famiglie.
Il vescovo ha poi accennato alla situazione economica della diocesi, alla sanità locale in forte crisi, all’immigrazione, alla Caritas, ai ‘Prestiti della speranza’ e ai ‘Microcrediti‘, al nuovo Ricre di Acqui, alla sempre maggiore diminuzione del clero (7 sacerdoti morti nel 2010 ed un solo ordinato, tre diaconi permanenti, 100 sacerdoti per 115 parrocchie ed uffici) ed ha fatto un accenno alla sua prossima lettera sui ‘Santi sociali’ del Piemonte.
Interventi. Sollecitati dal Vescovo gli interventi non sono mancati: dell’Oratorio di Nizza, dell’immigrazione, dei posti di lavoro, dello stato della salute, della riorganizzazione della Sanità, delle Sale della Comunità, dell’organizzazione dei Pellegrinaggi e del Turismo religioso in diocesi.
Giornalismo sociale. Se n’è accennato. Si tratta di una specializzazione che richiede competenze per scrivere di temi sociali, quali immigrazione, disabilità, volontariato, ecc. Non basta l’entusiasmo; ma occorre un nuovo atteggiamento professionale, un punto di vista sociale (effetti dell’economia sui più deboli, le opinioni di chi non ha potere, un linguaggio più comprensibile e diretto); assumere il ‘sociale’ come una lente di ingrandimento per spiegare la realtà, il rapporto con la politica, l’economia, il costume… A livello locale, si è sempre fatto, anche se si può certamente fare meglio.
Luigi Garrone. E’ il decano dei giornalisti astigiani. 86 anni, sessant’anni di brillante e puntuale giornalismo, collabora da molti anni con l’Ansa e sta per pubblicare il suo secondo libro di avvenimenti e curiosità. Commosso dalla sensibilità dei fratelli Cirio, ha ricevuto il riconoscimento di una bella cassetta di pregiati vini.