Crocefissi, porte di tabernacoli, carteglorie, acquasantiere, corone, quadri, calici, labari, corone e centinaia di arredi sacri, con pezzi risalenti anche al Settecento, di valore inestimabile, sono stati recuperati in una cascina (nei dintorni di Asti) sequestrata e sigillata dai carabinieri della compagnia di Asti (colonnello Paolo Ferrarese).
I furti sarebbero opera di un insospettabile impiegato, quarantacinquenne, sospinto dall’irrefrenabile impulso “delle cose belle”.
All’insospettabile maniaco di arte sacra, i carabinieri astigiani sono pervenuti, in collaborazione con i colleghi alessandrini, dopo il ripetersi di numerosi furti non solo nelle chiese dell’Astigiano, ma anche a Tortona, Pozzolo Formigaro, Vercellese.
Al momento, il presunto responsabile dei ‘raid sacri’ è denunciato a piede libero per furto, ma l’attività dei militari non è ancora conclusa. Non c’è infatti certezza che l’ammissione di colpa dell’impiegato corrisponda a verità o a tutta la verità.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti: ha agito da solo? La refurtiva era destinata alla sua collezione privata o era destinata al mercato nero dell’antiquariato?
Al momento soltanto una ventina di oggetti sono stati identificati e catalogati.