Giovedì 3 aprile, è stata approvata la legge che riforma le Province ed aumenta il numero dei consiglieri comunali nei Comuni più piccoli. Il pacchetto di misure serve a costruire un ponte in attesa delle riforme costituzionali che porteranno all’abolizione delle Province.
Per ora non saranno più i cittadini a votare per la Provincia in quanto sarà governata dall’assemblea dei sindaci che percepiranno nulla in più oltre lo stipendio da sindaco, sceglieranno tra di loro il presidente e i consiglieri.
Gran parte delle competenze provinciali sono trasferite a Regioni e Comuni, ad eccezione dell’edilizia scolastica, della pianificazione dei trasporti e della tutela dell’ambiente.
I nuovi enti provinciali prenderanno vita a partire dal 1 gennaio 2015, fin quando le Province resteranno rette dagli attuali presidenti.
Cambia anche il numero dei consiglieri e degli assessori nei paesi. Fino a 3.000 abitanti il numero dei consiglieri è elevato a 10 (erano 6) e il numero massimo degli assessori è stabilito in 2; nei Comuni da 3.000 a 10.000 abitanti i consiglieri sono 12 e gli assessori 4.
Terzo mandato. Un ruolo importante nella discussione parlamentare sul terzo mandato consecutivo ai sindaci di piccoli Comuni, a cominciare già dalle elezioni del 25 maggio prossimo, l’ha avuto il parlamentare Pd Massimo Fiorio.
Alle elezioni del 25 maggio, in provincia di Asti, sono chiamati 95 Comuni, 89 dei quali con meno di 3.000 abitanti.
Sono solo 6 i Comuni (Canelli, Castagnole Lanze, Costigliole, Moncalvo, San Damiano e Villafranca) che superano i 3.000 abitanti e che non saranno coinvolti dalla riforma.