>> «Il nostro futuro passa anche dalla vicina Cina»

Consiglio comunale soft, a Canelli, in perfetta sintonia con l’invitante clima di inizio primavera di mercoledì 21 marzo e l’approvazione, all’unanimità, di ogni punto all’ordine del giorno a cominciare dall’adozione dell’accordo di gemellaggio tra il Comune di Canelli e il Comune di Ganzhou.

“Un’opportunità  – ha presentato il sindaco Marco Gabusi – propiziataci  da un imprenditore che potrebbe aprire  la strada  per un mercato privilegiato in una delle province – regione della Cina dove non ha ancora preso piede l’enomeccanica”. Per Oscar Bielli (minoranza Pdl – Lega) “Ottima l’iniziativa che, però, va portata avanti seriamente, non ridotta ad un gemellaggio folcloristico e men che meno affidata solamente a singole persone. Il tutto quindi “gestito come da ‘un ministro degli esteri’, responsabile dei contatti ed aperture con il vicinato e il mondo”.

Anche Fausto Fogliati (capogruppo minoranza ‘Canelli Futura’) plaude al gemellaggio:  «Ganzhou fa parte di una regione poco distante dai luoghi da me recentemente visitati. Una regione ricca di materie prime e ad un basso indice di crescita se rapportato ai numeri di altre regioni come lo Guangxi. Il gemellaggio è la strada maestra per avvicinare i paesi e le economie.  I cinesi vivono questi momenti con intensità, a patto che siano istituzionali, costanti e reciproci. Dunque, massimo rispetto delle forme e scarsa propensione a gemellaggi improntati ai puri e semplici festeggiamenti in costume». Fogliati in Cina.

Dei quindici giorni di Fogliati in Cina, con una delegazione ufficiale del Partito Democratico, riportiamo alcuni suoi appunti. «Il nostro futuro passa anche dalla vicina  Cina, realtà  articolata, complessa, anche contraddittoria, ma molto diversa da una lettura distorta che un certo modo di fare politica ci ha iniettato poco a poco. Aziende. Siamo stati ricevuti da Aziende leader mondiali nello sviluppo della ricerca sulle energie rinnovabili e nell’automotive sostenibile: la BYD (core business come produttore del 25% delle batterie annualmente prodotte nel mondo, dal giocattolo al trasporto aereo di linea) che fornirà all’ATM di Milano 300 bus per il traffico metropolitano; l’amministratore è un giovane ingegnere sotto i trent’anni. Centri diurni. Abbiamo visitato i centri diurni dei quartieri storici di Pechino, dove gli anziani affetti da Alzheimer o Parkinson trascorrono le giornate, assistiti e curati in attesa che i loro familiari rientrino dal lavoro. Agricoltura. L’orgoglio del sindaco di una cittadina agricola Xiao Lu, che attesta la cessazione dell’uso degli animali agricoli nella coltivazione dal 2005 (!) e, allo stesso tempo, parla con proprietà di cooperative che consentono alla comunità di vendere le principali produzioni (mandarini buonissimi) e spuntare un buon prezzo e dell’estensione della rete di biogas (!) alla parte dei nuovi insediamenti; del fatto che il 50% dei giovani che studiano in città si fermino nel villaggio per continuare il lavoro dei genitori. Le istituzioni che abbiamo incontrato – Dipartimento degli Affari Esteri – rappresentative di una regione come lo Quangxi, 100 milioni di abitanti, lamentano un sostanziale disinteresse delle istituzioni nei rapporti politici, premessa quasi necessaria per i rapporti commerciali, curati invece direttamente dagli imprenditori. Nazione.

Mi ha colpito il forte senso di nazione: sono un miliardo e trecentomilioni, principalmente composto da minoranze etniche (nella regione dello Quangxi, sono 56 diverse etnie). A fronte di questi numeri e di queste diversità (anche culturali e linguistiche) prevale la programmazione, con particolare attenzione soprattutto nello sviluppo territoriale. Contraddizioni. Ricchezza anche di contraddizioni: a fianco dei grandi alberghi o dei palazzi da 50 piani, convivono modeste abitazioni, il contrasto fra lusso e modestia (non povertà) colpisce. Ma a ben riflettere non è molto diverso dal nostro piccolo quotidiano. Ritornerò. Ritornerò, non so in quale veste, ma ritornerò in Cina. Il futuro del nostro Paese passa anche attraverso questa terra sterminata dell’Asia».

 

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