Satragno: “Asti entrerà solo con il consenso dei produttori”

SATRAGNO GIOVANNI

Giovanni Satragno, presidente della Produttori Moscato, riferendosi al vittorioso esito della sentenza del Consiglio di Stato “che sancisce definitivamente l’annosa querelle giudiziaria tra Produttori Moscato d’Asti ed il colosso Zonin” scrive: «… sulla stampa locale, in diverse puntate, ho letto alcune dichiarazioni di persone e personaggi alle quali vorrei rispondere.

Credo di farlo da persona che conosce i fatti passo passo in quanto ho vissuto personalmente e non solo a tratti l’intera vicenda. Vorrei cominciare da un certo signor Giorgio Massano di S. Martino Alfieri, il quale dice che questo non è il problema, ma secondo lui il vero problema è l’inquinamento con altre uve specialmente negli anni di “Magra”. Ora o dimostrerà quanto affermato con prove documentate, o mi riservo come produttori di Moscato di chiedere il risarcimento danni per lesa immagine.

Ho letto poi le dichiarazioni dei consiglieri del Comune di Asti Giovanni Pensabene e Mariangela Cotto ed infine del “guru” del momento Oscar Farinetti.

– Capisco Pensabene nel voler perorare la causa nell’interesse dei suoi amministrati anche se, come funzionario della pubblica amministrazione, sa bene che le leggi si dovrebbero rispettare e nel caso di specie si sono adottate scorciatoie al di fuori della legge.

– Compatisco la signora Mariangela Cotto e mi dispiace che una simil gentildonna sia ormai colpita da un’accecante sindrome da populismo.

Dovrebbe spiegare dove sta il danno nei confronti dei piccoli produttori nel territorio di Asti, visto che, tolto Zonin, di altri non ce ne sono.

– Non capisco il signor Oscar Farinetti nella sua dichiarazione al riguardo “Asti senza Asti è una follia, figlia dei soliti egoismi”.

So bene che per un opinionista ogni sparata farebbe piacere che fosse “oro colato”, ma in questo caso da umile produttore gli consiglierei di rivederla. Anche perché, anziché gioire per la vittoria delle legge e del diritto, la ritrovata fiducia nella giustizia, ci troviamo a mettere fango verso chi ha tentato di difendere con i denti, ma con la legalità, i propri diritti che qualcuno stava calpestando. Asti entrerà, se nelle eventuali future richieste rispetterà la legge, ovvero 10 anni di sperimentazione e consenso della maggioranza dei produttori in quanto i veri detentori della docg sono loro e nessun altro.»

,