Agrinsieme ed il mondo agricolo astigiano si mobilitano per evitare che l’ennesima tassa venga applicata agli operatori del settore primario, già oberati da crescenti appesantimenti fiscali e burocratici.
A creare preoccupazione tra gli agricoltori è questa volta l’annunciata intenzione del Commissario prefettizio della Provincia, dott. Alberto Ardia, di dare piena applicazione ad una norma risalente ad una decina di anni or sono riguardante la tassazione degli accessi ai fondi rustici che insistono su fossati. Una disposizione che, dopo la fase del censimento degli stessi accessi, noti anche come “passi carrai”, ed il pagamento iniziale di un tributo forfettario, era stata accantonata anche in virtù della particolare organizzazione dei terreni agricoli della provincia di Asti che talvolta presentano molto più di un solo accesso ai fondi, utilizzati nella maggior parte dei casi solo una o due volte l’anno.
“Ora, nella evidente necessità di fare cassa – afferma Massimo Forno, presidente provinciale di Confagricoltura che, insieme a Cia e ad Alleanza Cooperative, ha recentemente dato vita all’organizzazione di Agrinsieme – il Commissario ha deciso di dare applicazione ad una norma che pare insostenibile per la già fragile consistenza economica del comparto agricolo astigiano”.
“La decisione del Commissario – dichiara dal canto suo Federica Laino di Confcooperative Asti – ha già ricevuto il secco “no” di tutte le organizzazioni agricole astigiane durante una recente riunione del Tavolo Verde provinciale, ma la cosa non ha sortito alcun ripensamento da parte della Provincia e dunque è necessario affrontare il problema su altri livelli di discussione”.
“Le previsioni di entrata della tassa sui passi carrai sarebbe di 300mila euro ma – sostiene Mario Porta, direttore provinciale della Confederazione italiana agricoltori – secondo i nostri calcoli il totale sfiorerebbe addirittura gli 800mila euro (la tassa verrebbe applicata in misura di 13,65 euro per ogni metro lineare n.d.r.). Una cifra assolutamente insostenibile”.
Agrinsieme ha dunque deciso di richiedere con urgenza un incontro con il Commissario prefettizio per esporgli le richieste e le proposte del mondo agricolo astigiano. “Siamo consci del difficile momento finanziario dell’ente Provincia – spiegano Forno, Porta e Laino – e nessuno pretende di non pagare, ma di farlo nel modo più giusto ed equo possibile e su questo siamo disposti ad opporci in tutti i modi leciti all’annunciata applicazione di questa esosa tassa, anche se dovessimo vederci costretti a portare i trattori sotto il Palazzo della Provincia”.