>> Confagrimoscato diventa società consortile cooperativa

Poco più di milleottanta ettari di filari coltivati a Moscato bianco, 360 aziende agricole associate dalle tre province di Asti, Cuneo e Alessandria, in rappresentanza del 17,6% dell’intero vigneto Moscato esteso su circa 10 mila ettari vitati. Sono questi i numeri di Confagrimoscato, il sodalizio nato all’interno di Confagricoltura che in questi giorni ha cambiato la sua identità giuridica in società consortile cooperativa. Al timone resta il presidente il produttore vitivinicolo Roberto Arione, cuneese. Suo vice è l’astigiano Pietro Cirio, con vigne e azienda tra Loazzolo e Canelli.

Dice Cirio: «Come ho già avuto modo di spiegare Confagrimoscato è nata dalla volontà di un gruppo di produttori vitivinicoli di farsi rappresentare da un organismo che portasse avanti le loro istanze, lontano da posizioni estreme e il più possibile in grado di mediare le posizioni tra i vignaioli e le Case spumantiere. Ora – spiega Cirio – con la trasformazione del sodalizio in società consorziale cooperativa saremo in grado di svolgere al meglio attività di valorizzazione e tutela dei nostri iscritti e avremo il riconoscimento del nostro status da parte della Regione Piemonte, della Ue e di altri enti pubblici che si occupano del mondo del vino.

Un esempio? Gestire da noi la trattenuta di 7 euro a tonnellata che, in passato, veniva assegnata ad una sola associazione. Oggi quei fondi saranno ripartiti tra tutti i sodalizi che rappresentano i vignaioli. Mi sembra un ottimo esercizio di democrazia vitivinicola».

Nell’ultima riunione di Confagrimoscato, che si è svolta all’agriturismo Le Due Cascine di San Marzano Oliveto con il coordinamento del direttore Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta, si è parlato anche di rese e prezzi delle uve. «Abbiamo idee chiarissime in merito – assicura Cirio – e le esporremo in modo altrettanto chiaro alle prossime riunioni della commissione paritetica convocate dalla Regione Piemonte. In quel contesto, infatti, abbiamo diritto a due rappresentanti, oltre a quello istituzionale di Confagricoltura».

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