>> Cia: Il futuro dell’agriturismo astigiano

Folta partecipazione al seminario che il Cipa-At della Confederazione italiana agricoltori di Asti ha organizzato all’Agriturismo Bigatti di Incisa Scapaccino a conclusione del ciclo di corsi di aggiornamento realizzati in varie zone della provincia sui principali nodi della legislazione che riguarda l’attività agrituristica. Ad Incisa, presente anche l’assessore provinciale al Turismo, Gigi Marinetto, la discussione ha affrontato due diversi, ancorché significativamente collegati, temi che riguardano il futuro del turismo rurale in Piemonte.

Da una parte alcune note informative sulla legislazione agrituristica presente e futura, illustrate dal presidente provinciale (e vice presidente nazionale) Dino Scanavino e dal direttore Mario Porta e dall’altra la proposta che la Cia astigiana ha elaborato per realizzare un servizio logistico al servizio delle aziende agrituristiche al fine di mettere a contatto la domanda di materie prime agroalimentari degli agriturismi con l’offerta delle stesse materie prime delle aziende agricole produttrici. Quest’ultima parte è stata illustrata da Barbara Pastorino, componente la giunta provinciale Cia, e dal giornalista Paolo Monticone che si sono soffermati sull’importanza dell’interscambio agroalimentare a carattere locale e della comunicazione della certificazione, di qualità e provenienza, delle materie prime utilizzate nelle cucine degli agriturismi.

Sotto il profilo normativo, è stato sottolineato come, nei prossimi mesi, si delineeranno gli scenari in cui l’agriturismo piemontese (circa 1300 aziende di quasi 200 in provincia di Asti) si muoverà in virtù delle norme contenute in una nuova Legge regionale (quella in vigore è del 1995) che sarà probabilmente discussa già entro la fine anno e che non mancherà di presentare importanti novità. In particolare si tratterà di apportare modifiche alle norme che regolano la somministrazione di bevande e cibi, il numero dei coperti e dei posti letto e l’assetto fiscale dell’azienda. Tutti argomenti su cui si è sviluppato un animato dibattito tra i titolari di agriturismi e che ha condotto a formulare proposte e suggerimenti che la Cia porterà ai tavoli di concertazione della Regione.

“Quel che è certo – ha affermato in chiusura il presidente regionale della Cia, Roberto Ercole – è che l’agriturismo dovrà essere esclusivo patrimonio degli agricoltori. Un principio, insieme a quelli della richiesta di semplificare le procedure fiscali,  approvvigionare le aziende con prodotti alimentari di provenienza locale, rendere più elastiche ed agili le norme riguardanti i coperti ed i posti letto, che la Cia sosterrà in sede regionale nelle prossime settimane”.
In conclusione il vicepresidente provinciale, Alessandro Durando, ha annunciato che è in fase di rilancio l’attività di Turismo Verde, l’organizzazione agrituristica della Cia, di cui è imminente il rinnovo degli organi dirigenti regionali e provinciali e l’approvazione di un nuovo Statuto che comprenderà, tra l’altro, le innovative iniziative delle Fattorie Didattiche, delle Fattorie Sociali e degli Agriasili. (A cura di Poalo Monticone)

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