

(lunedì 15 giugno) L'”Atlante mondiale dei vitigni” è appena nato e già attira le prime critiche. Il progetto che segna la nuova vocazione di Canelli, quella cioè di diventare un parco botanico diffuso, tutto dedicato al vitigno nelle varietà provenienti da tutto il mondo, era stato lanciato sabato scorso dal sindaco Marco Gabusi e da Gianmarco Cavagnino, architetto canellese, in una conferenza stampa a palazzo Anfossi. Già in quell’occasione, un’incursione di Oscar Bielli, solerte capogruppo della minoranza Pdl/Lega, aveva aggiunto un po’ di ‘pepe’ all’incontro. Il suo intervento, però, non era piaciuto a Gabusi, che aveva preferito non rispondere alle domande poste dall’ex sindaco baffuto.
“Conoscendo Cavagnino, e nutrendo anche simpatia per lui, avevo semplicemente chiesto lumi su come intendesse gestire il nuovo progetto”, spiega Bielli, che in passato aveva coinvolto l’allora giovanissimo architetto nella sua amministrazione.
“Sia durante i miei mandati che in quelli del mio predecessore Roberto Marmo, Cavagnino aveva avuto più di un occasione per coinvolgere la Città in iniziative che parlavano di sviluppo e rilancio”, prosegue Bielli elencando una serie di episodi ormai finiti nell’album dei ricordi. Dal “Progetto Canelli”, quando l’architetto ricevette una delega per realizzare un programma di interventi e linee guida con il sostegno di vari nomi dell’industria enologica canellese. Causa anche l’alluvione, il progetto naufragò. E poi il tentativo di coinvolgere il deisigner Aldo Cibic nel pensare piani di espansione e recupero urbano, alla fine degli Anni Novanta, quando in definitiva la sua rimase una partecipazione ‘a distanza’ nella stesura del piano colore ancora oggi in vigore. “Apprezzo l’idea presentata sabato”, ammette Bielli, “ma spero che questa volta ci sia più continuità”.
Dal canto suo, Cavagnino preferisce guardare avanti. “Non rinnego nulla del mio percorso, ma questa volta ci sono tutte le condizioni per arrivare a un punto di svolta. Allora, forse i tempi non erano maturi”.
Alle punzecchiature di Bielli, però, si aggiungono quelle di Fausto Fogliati, capogruppo della minoranza di centro sinistra, che punta il dito sull’operato dell’amministrazione. Come appuntato anche da Bielli al giovane sindaco, “per una sorta di cortesia istituzionale, quando si annuncia un evento così importante per la comunità canellese mi aspetterei almeno un invito pro-forma”. E poi, “quanto dovremo aspettare per una pianificazione seria? I canellesi hanno scelto Gabusi per una voglia di cambiamento che ora non vedo. Qui mancano riferimenti agli investimenti e non si può pensare di dare vita a nuove vocazioni senza fare i conti con il portafoglio”.