>> Barolo o Brunello, il vino dell’Unità d’Italia?

In vista dei 150 anni dell’unità nazionale, Toscana e Piemonte si contendono il primato nell’Italia del vino.
“A rigor di logica – scrive su Gazzetta d’Alba Giancarlo Montaldo – il Barolo dovrebbe essere il più titolato per i trascorsi storici e tutta la documentazione che ne testimonia  la realtà produttiva  e qualitativa, già in pieno Ottocento”.

Il Barolo, come è ben noto a tutti, già contava su un bel numero di testimonial del tipo di Camillo Benso di Cavour (produttore e sindaco di Grinzane), di due re  come Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II che hanno dato la stura al noto epiteto “il re dei vini e il vino dei re”.

Che il Barolo potesse essere definito ‘Il vino dell’unità d’Italia’ non è piaciuto all’azienda  Biondi, produttrice Brunello di Montalcino, che intende rivendicarne la titolarità scomodando la partecipazione di Ferruccio Biondi Santi alla spedizione dei Mille.

“Sulla qualità della produzione vitivinicola toscana e sul Brunello di Montalcino – aggiunge Montaldo – nulla da dire. E’ inconfutabile che abbia avuto grandi sviluppi, soprattutto nel ventesimo ed, in particolare, dopo il 1980…”.
E Montaldo conclude prendendosela con i piemontesi, “troppo prudenti e rispettosi che rischiano di passare per ‘bonòm’.

,