In visita alle aziende agricole astigiane per imparare i metodi di coltivazione del nocciolo: è stata questa l’iniziativa realizzata da Confagricoltura Asti insieme a Confagricoltura Verona e Confagricoltura Vicenza che giovedì 20 luglio ha portato nella nostra zona una delegazione di agricoltori associati alle due unioni venete.
Un’iniziativa che ha riscosso grande successo e un notevole interessamento da parte degli ospiti presenti. Scopo della spedizione: osservare da vicino questa coltura, conoscere le tecniche di coltivazione e la lotta contro i parassiti. Una coltura che oggigiorno è in forte espansione su tutto il territorio nazionale, grazie anche all’aumento dei consumi in tutto il mondo.
Una specie che presenta un grande potenziale, ed ha tutte le carte in regole per offrire interessanti opportunità ai produttori, sia in termini economici che di sostenibilità ambientale.
La produzione di nocciole negli ultimi anni in Piemonte e nella provincia di Asti è cresciuta a livello esponenziale. Una crescita dovuta soprattutto all’aumento di prezzo derivante da una richiesta sempre maggiore da parte dell’industria dolciaria.
Le stime infatti parlano di un raddoppio della superficie coltivata a noccioleti negli ultimi 3 anni. Molte aziende agricole si sono avvicinate alla coltura per le prospettive di elevati guadagni, ma anche per il calo di redditività delle altre colture.
Il livello dei prezzi raggiunti nel 2014 rappresenta una piacevole anomalia che purtroppo però non potrà mantenersi per molti anni; tuttavia un buon noccioleto risulta comunque remunerativo anche al livello dei prezzi antecedenti al 2014.
Attualmente la superficie coltivata a nocciolo si estende in Piemonte su una superficie di 20.855 ettari in 9.849 aziende e la superficie media è 2.11 ettari (fonte: Anagrafe Agricola Unica Piemonte 2016).