Nel Giorno della Memoria, “E’ bello vivere liberi”, al Teatro Balbo di Canelli

Il Comune di Canelli in collaborazione con Piemonte dal Vivo e il Teatro degli Acerbi ha annunciato la stagione invernale 2023 al Teatro Balbo. Un ricco programma con grandi spettacoli di teatro per tutti i gusti con prosa, maestri della scena internazionale, novità italiane e danza contemporanea.
Commenta l’Assessore alla Cultura Giovanni Bocchino: «Con molto piacere salutiamo la nuova stagione teatrale del Balbo, ringraziando per il prezioso aiuto gli Acerbi, senza i quali sarebbe impossibile realizzarla. Qualche settimana fa ci siamo trovati al Balbo a celebrare il ricordo di Alberto Maravalle, pioniere del teatro canellese, nel suo ricordo e con convinzione, credo che gli sforzi che si stanno facendo in questi anni per far tornare l’amore per il teatro ai canellesi, saranno sicuramente i loro frutti. »
«La stagione 2022/2023 porterà in dote alcune significative novità, emerse in via sperimentale durante il periodo dell’emergenza sanitaria e confermate con convinzione nella programmazione, auspichiamo ordinaria, degli anni futuri qui al Teatro Balbo di Canelli. È dunque una programmazione in cui l’approccio innovativo, l’incontro con il nuovo è inteso come pratica concreta di rinnovamento rispetto a ciò che è stato ed è sempre organicamente culturale e sociale prima ancora che tecnologico e digitale» dichiara Matteo Negrin direttore di Piemonte dal Vivo.
La stagione è realizzata dal Comune di Canelli in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e con il coordinamento del Teatro degli Acerbi. Ha il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione CRAsti. Il programma è legato al progetto del Teatro Balbo, grazie ai main sponsor Bosca, Arol SpA e Fimer srl, allo sponsor Enos srl.
Si comincia il 27 gennaio alle ore 21, in occasione del Giorno della Memoria, con lo spettacolo “È bello vivere liberi!” con Marta Cuscunà, autrice e performer di teatro visuale, che nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure.
Nel 2021 diventa artista associata al Piccolo Teatro di Milano e partecipa alla trasmissione televisiva di Rai 3 “La Fabbrica del mondo” di Marco Paolini e Telmo Pievani.
Marta Cuscunà ha vinto svariati premi ed è stata finalista di alcune edizioni del Premio Ubu.
In scena un progetto di teatro civile per un’attrice, 5 burattini e un pupazzo, che ha vinto il Premio Scenario per Ustica 2009.
Ne scriveva la giornalista Alessandra Agosti nel 2011: “Segnatevi questo nome: Marta Cuscunà. Scrivetelo in grande e marcatelo bene con l’evidenziatore. Perché di lei si parlerà, e tanto. […] Marta Cuscunà ha fatto una scelta e l’ha espressa forte e chiara, infischiandosene di prudenza ed equilibrismi politici-storici dando un calcio a qualsiasi tentativo di revisionismo. Ha conosciuto la Resistenza come tutti gli under 30: a scuola, magari senza nemmeno approfondire troppo quell’argomento, sempre più delicato e scomodo a mano a mano che gli anni passano e il numero dei testimoni diretti si assottiglia. Ma la differenza è qui: ha cominciato a farsi domande, a voler sapere. Ed è questo il messaggio che rivolge al suo pubblico, a quello dei giovani in particolare: prendete una posizione, quella che ritenete più giusta e non siate passivi. […] “
E la giornalista aveva più che ragione, aveva visto lungo.
Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani, prima Staffetta Partigiana d’Italia Deportata ad Auschwitz N. 81 672; a soli 17 anni si scopre incapace di restare a guardare l’oppressione del fascismo e sceglie di agire, cosciente e determinata, per cambiare il proprio Paese.
Il suo percorso inizia con le riunioni clandestine della scuola di comunismo di Alma Vivoda, dove fioriscono i valori di emancipazione femminile e di parità tra uomo e donna. A 18 anni diventa staffetta partigiana, partecipando anche alla formazione della Brigata Proletaria e alla battaglia di Gorizia. La sua vicenda è stravolta bruscamente quando, a 19 anni, viene sprofondata nell’incubo della deportazione nazifascista come prigioniera politica.
“È bello vivere liberi!” è l’ultima frase che Ondina Peteani ha scritto a poche settimane dalla morte, quando, nel 2003 in ospedale, il medico le chiese di scrivere, a occhi chiusi, la prima frase che le fosse venuta in mente. Ondina, allora, ha scritto quello che sentiva profondamente.
Commenta Marta Cuscunà: “È bello vivere liberi! è uno spettacolo per riappropriarci della gioia e delle speranze dei partigiani. Per riscoprire l’atmosfera vertiginosa di quel periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile. E’ dedicato a chi ha studiato l’antifascismo solo sui libri di scuola. Perché la Resistenza torni ad essere “festa d’aprile”.”
L’ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione sono di Marta Cuscunà, gli oggetti di scena di Belinda De Vito, il disegno luci di Claudio “Poldo” Parrino. L’organizzazione è a cura di Etnorama, la coproduzione Centrale Fies e Operaestate Festival Veneto, con svariati Enti partner.
Biglietti: 15€ intero, 13 € ridotto, 8 € ridotto speciale riservato alle scuole.
E’ ancora possibile abbonarsi alla stagione, 5 spettacoli a soli 50 €.
Prevendita abbonamenti presso l’Osteria dei Meravigliati a Canelli in via G.B. Giuliani n.29.
Per lo spettacolo è consigliata la prenotazione sul sito Appuntamento Web.
Informazioni sul sito e sui social di Visit Canelli e Teatro degli Acerbi e del Teatro Balbo Canelli.
La stagione proseguirà il 23 febbraio con “Atlante linguistico della Pangea” della compagnia Sotterraneo, che negli anni ha ricevuto alcuni tra i più importanti riconoscimenti teatrali a livello nazionale e internazionale. La compagnia ha recentemente ricevuto il Premio Ubu per il miglior Spettacolo dell’anno 2022 con “L’Angelo della Storia”.
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Massimo Branda

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