I trifulao canellesi sempre di più sentinelle del territorio nel quale la libera cerca deve essere difesa e salvaguardata. Concetti ripetuti con forza domenica 5 febbraio nell’incontro annuale di fine stagione dell’Associazione Trifulao Canellesi convocata al ristorante “Grappolo d’oro”. Appuntamento conviviale con gli iscritti, una settantina, per il sodalizio tra i più longevi del Piemonte nato nel 1976. Alla guida è stato confermato Piercarlo Ferrero, titolare del ristorante stellato “San Marco”, che si avvale della collaborazione di Gianni Grea, vicepresidente, e Beppe Parodi, segretario tuttofare.
A tavola si è parlato un po’ di tutto: della stagione particolarmente avara, ma non troppo e a macchia di leopardo, ai problemi fiscali che affliggono il settore sino al reimpianto delle piante tartufigene. Temi toccati dal presidente Ferrero nel suo intervento che ha fatto il bilancio dell’anno appena trascorso e gettato le basi per il futuro. <Siamo la tutela e la salvaguardia del nostro territorio Patrimonio dell’Unesco – ha detto raccogliendo un caldo applauso -.
Nel 2016 abbiamo portato a termine il recupero di alcune aree vocate per il tartufo abbandonate e il rinnovamento delle piante tartufigene, la pulizia dei boschi>. Interventi resi possibili grazie al lavoro <in regime di volontariato> di molti soci che hanno messo a dimora un centinaio di alberi micorizzati <acquistati – ha ribadito il presidente – con l’autofinanziamento e grazie all’aiuto della Fondazione Cassa Risparmio di Asti, del Comune e della Banca d’Alba>. Trifulao che dimostrano attaccamento all’ambiente, <con oltre mille reimpianti di alberi nell’ultimo decennio> ha sottolineato il presidente.
Una fatica che ha premiato, anche grazie ai suggerimenti di Edmondo Bonelli, naturalista e agronomo, che ha suggerito attività di rinvigorimento del terreno a molti soci. Impegno che deve andare verso <la libera cerca – ha ribadito Piercarlo Ferrero – per non penalizzarci oltre. E chiediamo ancora al Comune di inserire nelle varianti al prg la tutela delle piante da tartufo onde evitare l’abbattimento selvaggio>.
Invito raccolto dal vicesindaco Paolo Gandolfo che ha ribadito <il sostegno dell’ente all’Associazione Trifulao canellesi attraverso l’affidamento della tartufaia di regione Pianezzo, dopo quella di regione San Giovanni, che rappresenta attenzione al territorio>. Annunciando novità per il 2017, che vedrà la <fiera del Tartufo divisa in due tranche per dare maggior visibilità al prodotto e ai cercatori>.
In sala è aleggiata anche una vena polemica per i mancati finanziamenti regionali e il problema fiscale del bonus, sollevato da Sergio Vacchina. <Speriamo che il governo decida in fretta sulla nuova legge, arenatasi da mesi in parlamento>.
Giornata di festa che si è chiusa con le premiazioni volute dal Comune. Il vicesindaco Gandolfo ha consegnato il tartufo d’oro a Eugenio Caligaris per l’impegno e la dedizione, il tagliatartufi a Bruno Rossello (<ci vogliono i tartufi!> ha esclamato il trifulao), il bastone del trifulao a Cristina Biglia, tra le più giovani cercatrici in sala, e lo zappettino d’argento a Edmondo Bonelli <per il sostegno offerto all’associazione>. Brindisi di prammatica con il Moscato docg “Canelli”.