“Storia per immagini di una città operosa” bella ed interessante pubblicazione curata e realizzata da Alessandro Fabiano, con il patrocinio del Comune, con trecento illustrazioni, in bianco nero e a colori, ricavate dalla vasta e articolata collezione di cartoline e stampe di Alberto Pistone, di una Canelli sostanzialmente rurale che è arrivata ad una collocazione primaria nel mondo dell’industria e del commercio.
La prima edizione avrà una tiratura di sole cento copie, impaginate e stampate dalla nuova ‘Soluzioni Stampa’ (via 1° Maggio 57). Nelle cartolibrerie canellesi si potranno acquistare a 25 euro ciascuna. L’opera sarà presentata domenica 15 maggio, nella biblioteca ‘G. Monticone’.
“Abbiamo cercato di non limitarci a fare una carrellata di cartoline della prima metà del secolo scorso e – spiega Fabiano – non solo per rievocare ricordi e curiosità, ma nel tentativo, con immagini, di dare uno sguardo anche alla vita e alla trasformazione del paese da rurale a primaria industria”.
Originale e significativa la copertina con 14 immagini di gruppi di donne distribuite in centro pagina, in bici, a passeggio, nella raccolta dell’uva, in fabbrica.
Con la premessa del consigliere delegato alla Cultura Aldo Gai e della presidente della biblioteca Mariangela Santi, le 160 pagine partono con la premessa della monografia del “Moscato di Canelli” di A. Strucchi – M. Zecchini (1895), l’incisione Canelli (1895) e con la presentazione della «Ridente cittadina di Canelli, fra la plaga collinosa delle caratteristiche Langhe e il selvoso e fertile Monferrato» della più “Giovane provincia d’Italia” (1935) che presenta le ditte Gancia, Riccadonna e Bosca seguite, a piena pagina, dalla celebre definizione di Canelli “La porta del mondo”, tratta da “La luna e i falò” di C. Pavese (1950).
Le 300 belle cartoline coprono un cinquantennio: dal 1901 (quando – come viene precisato – la popolazione censita in quell’anno risultava di 7428 unità) al censimento del 1951 (quando gli abitanti erano saliti a 7954). I temi in esse rappresentati: panorami, strade, piazze, viali, angoli, stabilimenti, chiese, stazione ferroviaria (1931 – 1932), alberghi, fabbricati, il ponte (1902), le alluvioni (1926 – 1948 con case sinistrate 97, case distrutte 18, famiglie senza tetto 130), ville, monumenti, i due mercati (al martedì e venerdì dal 1908), le scuole, la testata del ‘Corriere di Canelli’, il teatro (Balbo 1929), quadri di pittori e sculture, personaggi come Giovanbattista Giuliani, l’avv. cav. Giovanni Saracco, il sen. Vincenzo Bertolini, Blincin per la sua “esaltazione al trono” durante il Carnevale.
Comprese le numerose cartoline pubblicitarie quali la Banca Canellese – Canelli (1896 anno della data del verso), seguita dalla Cantina – Navacce di uve Moscato e imbottigliamento della Gancia (1900 ca), Contratto (1905), Distilleria Bocchino, Zoppa, Cremona, Luigi Bosca (1908 ca), Narice, Cyrano, Jano (turaccioli), Cavalla, Torielli (fornaci), Musso e Penna (costruttori), Bistagnino (molino), Giovine, Cooperativa Bottai (1916), Scavino, Cortese, Colombano & Chiarle (Autobus Pullman 1931), Albergo Croce Bianca, Riccadonna, Robba, Campini (fabbrica carri – 1922), Gherzi, Cantono Fogliati, Bano, Giovanni Bosca, Vola (cemento, gesso), Ponti (lattoniere), Friges (industria frigoriferi), Riccardi (lattoniere idraulico), Ferrari (Marsala), La Canellese.
Una Canelli che passa, gradualmente, da un mondo sostanzialmente agricolo all’industria, al mondo dell’evoluzione femminile (donne nei filari delle vigne, nelle cantine vinicole, a passeggio e in bici nei viali) e della crescita socio culturale (feste, teatro, pitture).
Nelle ultime pagine è annotato che «l’anno indicato accanto alle cartoline, quando non seguito dall’abbreviazione “ca” corrisponde a quello del timbro postale o della data presente al loro verso e che l’anno di stampa della cartolina può, in molti casi, essere precedente».
Nel corso della presentazione, si conosceranno, in diretta, ulteriori dettagli e curiosità.