Cisa, il film “Ama la mia terra”, dichiarazione d’amore al territorio

 

 

 

 

E’ stato presentato il film “Ama la mia terra” realizzato dagli ospiti del centro diurno del Cisa, il consorzio socio – assistenziale che opera nei Comuni del sud Astigiano.

Il progetto, nato alcuni mesi fa su proposta del regista Antonio Palese, è stata accolto con favore, mutato in entusiasmo, da Luigi Gallareto presidente e Mara Begheldo direttrice del Cisa che hanno affidato a Simona Ameglio il compito di seguirne la realizzazione pratica, anche nell’ottica di promuovere il territorio riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.

La sorpresa maggiore è stata degli spettatori che, convinti di andare ad assistere o ad un documentario promozionale, si sono trovati di fronte alla storia di due personaggi con interessi contrastanti: uno speculatore che vedeva nella terra uno strumento di arricchimento ed un altro che la considerava oggetto del suo amore. Tra questi due opposti sentimenti due fratelli, di carattere, indole ed aspettative diversi, ma nella necessità di dovere realizzare, anche vendendo l’azienda di famiglia.

Accolti da quello più legato alla tradizione i due protagonisti visitano il Monferrato, ed anche un po’ di Langa, apprezzando panorami di rara bellezza; grazie ad ambientazioni suggestive in antiche costruzioni, vengono trasportati in un mondo  che permettere loro di rivivere la vicende storiche di cui le genti del territorio furono protagoniste insieme ai blasonati, come i duchi sabaudi e mantovani, che per due secoli si contesero il controllo del territorio, e gli ultimi invasori contro cui tutta la popolazione insorse poco più di settant’anni or sono.

Un film testimone non soltanto dello stato di fatto odierno, ma anche di come questo si sia formato grazie all’intervento della sua gente e delle esperienze vissute, capace di far cambiare idea agli stranieri facendo capire: all’imprenditore l’importanza della terra, e non soltanto in funzione delle prospettive di guadagno ad essa legate, ed ai genitori che auspicavano per la figlia un futuro di successi internazionali, la convenienza non necessariamente economica di preferire una vita serena.

Il tutto è stato sottolineato dalle musiche del duo “A me manera” che, partendo dal canto popolare, ha sviluppato un personalissimo genere musicale che vede protagonista la tradizione piemontese. (D.B.)