
L’evento ha coinvolto attivamente alunni, insegnanti e personale scolastico. “Abbiamo letto testi”, sottolinea l’organizzatrice, la professoressa Tosti Annamaria, “ che hanno dato voce a immaginari racconti postumi di donne, che sono state vittime dei loro compagni, dei loro amanti o di “ex”.
Le loro storie sono state attinte dai fatti di cronaca. Abbiamo indossato scarpe rosse che rappresentano le scarpe delle donne vittime di violenza.
Abbiamo sparso per la scuola scarpe rosse e vuote.
Rosse come il sangue , ma anche come l’energia vitale e la volontà di opporsi ai maltrattamenti.
Sono vuote, perché rappresentano una marcia silenziosa di donne che non ci sono più, che testimoniano la lotta per i diritti umani.
Questo nostro momento insieme è nato dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio.
E’ un modo per onorarle, per non dimenticarle e per gridare il nostro Mai più!
E’ un modo per riflettere sul ruolo essenziale della scuola per la formazione delle persone perché possano partecipare e migliorare la società in cui vivono.