Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino, datata 16 febbraio 2011, sui temi della sanità astigiana:
leggo, praticamente ogni giorno, degli attacchi al piano di riordino della sanità piemontese e di appelli accorati per la salvezza dei nostri presidi ospedalieri. Vengo spesso chiamata in causa, come parlamentare e come presidente della Provincia: “Dov’è e che cosa fa l’onorevole Armosino?”.
Non voglio entrare in polemica, ma mi chiedo, per esempio, dov’erano qualche anno fa quelli che oggi si ergono a paladini della sanità astigiana, quando la precedente amministrazione regionale decideva abbandonare la realizzazione della Fisiatria di Canelli, iniziativa per la quale erano già disponibili i fondi. Dov’erano quando la Regione spendeva più di quanto poteva spendere, assumendo impegni finanziari che non era ragionevolmente in grado di assumersi. Attenzione, perché un conto è promettere, un altro mantenere gli impegni.
Con le chiacchiere non si fa molta strada e gli atti testimoniano chi ha fatto e che cosa. Non è corretto ed è anche contro il buon gusto criticare per partito preso o prendersi i meriti per interventi pubblici che sono al servizio di tutti i cittadini e che tutelano un bene primario e irrinunciabile per tutta la collettività e soprattutto per le fasce più deboli e più esposte della nostra società.
Mi occupo personalmente, come rappresentante del popolo italiano in Parlamento, anche di sanità, mentre, per quanto riguarda la Provincia devo far rilevare che l’ente non ha competenze specifiche in materia: mi preoccupo però perché anche la nostra Amministrazione possa essere il collettore delle istanze del territorio, evidenziando le criticità del sistema e proponendo interventi concreti per superare le attuali difficoltà, facendo presente le esigenze dell’Astigiano nelle sedi competenti, ma senza vantar meriti o cercare pubblicità per quello che considero un mio compito istituzionale. Nell’ambito dei decreti applicativi del federalismo, seguo in particolare la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario: sono relatore in Commissione Bilancio alla Camera di un apposito schema di decreto legislativo del Governo sulla materia.
Accetto sempre critiche e suggerimenti, ma chiedo a chi si occupa di politica, nelle istituzioni e sul territorio, di informarsi, di parlare con conoscenza di causa, di essere responsabile e di non speculare su materie delicate, senza alimentare tensioni e preoccupazioni, soprattutto tra chi non ha la possibilità di essere informato in modo puntuale.”