“Lettera P” oltre 140 mila copie, con occhio al territorio

giovanni-vassallo-al-cmp-di-torinoDalla Langa del Barolo e del Barbaresco passando per le dolci colline del Moscato siano alle terre del Barbera e, più oltre, agli “infernotti” dell’alessandrino: riassunto, i Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato Patrimonio dell’Umanità.

Un viaggio nel cinquantesimo sito italiano tutelato dall’Unesco, con un forte focus su Canelli, le sue “cattedrali sotterranee”, i declivi dove nasce il vino da dessert più famoso al mondo e la gastronomia di alta qualità descritto sul secondo numero di “Lettera P”, l’house organ di Poste Italiane.

Il mensile è il giornale interno dell’azienda che, oltre a trattare gli argomenti inerenti il gruppo, dedica una rubrica intitolata “Noi e il territorio”, sguardo su una realtà di pregio italiana. Il numero di ottobre è incentrato su Langhe, Monferrato, il tartufo e l’enogastronomia. Otto pagine che si aprono con una suggestiva fotografia a “tutto giornale” dei vigneti di Canelli inondati dalla luce del tramonto.

L’articolo descrittivo è stato affidato a Giovanni Vassallo, canellese, direttore del Centro di Meccanizzazione Postale di Torino. Il testo è un percorso che, partendo da Alba, passa per barolo, barbaresco, la Valle Belbo, Nizza Monferrato sino alla provincia di Alessandria, ovvero le sei “core zone” Unesco tra vini, gastronomia, prodotti d’eccellenza e, ovviamente, il tartufo e le fiere a lui dedicate.

Ampia la parentesi dedicata a Canelli. In primo piano le “cattedrali sotterranee” e la nascita dello Spumante italiano, le colline del Moscato e la gastronomia di qualità rappresentata da Mariuccia e Piercarlo Ferrero del ristorante stellato Michelin “San Marco”. Approfondimento anche su Nizza, patria della Barbera e del cardo gobbo con la “bagna cauda”.

Il servizio dedicato alle Langhe è stato affidato a Daniela Baldi, direttrice dell’Ufficio postale di Alba.
«Quando l’area Comunicazione di Poste Italiane mi ha chiesto il contributo ho aderito con entusiasmo alla proposta – commenta Giovanni Vassallo -. Ho descritto non solo una realtà di grande pregio e suggestione ma, anche, le mie sensazioni e le emozioni del territorio che vivo per trasmetterle ai miei colleghi».

Diffusione capillare, c’è da dire, da Nord a Sud dell’Italia. “Lettera P” è distribuita in oltre 140 mila copie, «una per ognuno dei Dipendenti di Poste Italiane, azienda della quale mi pregio e onoro far parte» conclude Vassallo.