La 25^ edizione dell’Assedio stata contrassegnata da un tempo piuttosto instabile, ma che non ha impedito alla macchina organizzativa di svolgere il programma previsto.
La principale novità della rievocazione è stata il restringimento dell’area della manifestazione a quella propriamente storica, ovvero da piazza San Tommaso all’area di Villanuova e dei Prati Gancia, lasciando fuori la zona bassa della città.
Per accedere al cuore della rievocazione era possibile, a piedi, percorrendo la Sternia da piazza San Tommaso o la strada che dal cimitero sale fino a piazza San Leonardo. In alternativa, alcuni turisti hanno approfittato della navetta gratuita che li ha portati, quasi a destinazione, fino alla strada del ‘pisot’.
Il tutto si è svolto molto senza intoppi e con partecipazione calorosa del pubblico.
I gruppi militari hanno brillantemente gestito due focose battaglie nei prati Gancia senza più sfilare in città, senza sommergere i turisti di fragorose cannonate. I numerosi gruppi di tamburini e sbandieratori, negli slarghi, hanno permesso ai turisti di riprendere fiato ed applaudire le esecuzioni.
Apprezzata anche la concentrazione di taverne e osterie lungo la ‘Sternia’ e in piazza San Leonardo.
I cambiamenti previsti dal copione, comprese le figure nuove dei protagonisti, non hanno incrinato lo svolgimento del fatto storico. Anche se qualcuno ha creduto di vedere ancora, tra i militari dell’Assedio, il fantasma di Aldo Gai nei panni del colonnello Taffini e quello del duca di Nevers nei panni di Dedo Fossati.
E tra gli estensori del tiletto si è avvertita, con tristezza, l’assenza di Orietta Gallo, scomparsa pochi giorni fa.
La scelta della collocazione nella parte alta della città non ha consentito di effettuare il vivace gioco della carra.
Tuttavia esibizioni sceniche e circensi hanno catturato piacevolmente l’attenzione di grandi e bambini.
Chi ha seguito l’evoluzione della rievocazione avrà qualche rimpianto, pensando ad esempio all’impiego dei cavalli, utilizzati nelle passate edizioni anche negli scontri, e all’imponente porta di Carlo Leva da qualche anno non più installata,
I fuochi d’artificio hanno chiuso in bellezza l’Assedio, domenica sera, davanti ad un folto pubblico che ha apprezzato molto la lunga ed efficace esibizione.