L’edizione venticinquesima dell’Assedio di Canelli è stata presentata ufficialmente, giovedì 19 maggio, a Torino in un’affollata conferenza stampa nella sede di Ascom-Confcommercio.
Sotto le volte settecentesche dell’elegante palazzo nel cuore della città sabauda, accolti dalla presidente Maria Luisa Coppa, un pugno di figuranti della rievocazione storica hanno fatto rivivere uno spaccato seicentesco, attirando la curiosità e l’interesse dei giornalisti.
Nel saluto introduttivo la presidente Coppa (che è anche vicepresidente nazionale di Confcommercio) ha ricordato le valenze e le peculiarità di Canelli, «città che ho conosciuto nell’ultimo anno e che, grazie alle sue bellezze, al riconoscimento Unesco, alle sue cantine storiche, ai paesaggi e all’enogastronomia ha intrapreso un rilancio che noi sosteniamo e che si concretizzerà in azioni congiunte nel prossimo futuro».
Il sindaco Marco Gabusi ha parlato di una manifestazione «che è simbolo di un territorio, capace di coinvolgere la gente e attirare migliaia di turisti». Ricordando che «l’Assedio è una tappa degli importanti appuntamenti canellesi, in continua crescita sia in qualità sia in interesse, quali Canelli, la Città del Vino, la giornata dedicato al Moscato “Canelli” e la Fiera del Tartufo».
A Paolo Gandolfo, assessore a manifestazioni e turismo, il compito di tratteggiare la rievocazione storica del 18 e 19 giugno prossimi. «Anzitutto, il luogo: si svolgerà nella parte vecchia della città ed avrà come epicentro la collina di Villanuova». Tre le porte monumentali di accesso al borgo seicentesco (due nella parte bassa, in piazza San Tommaso, la terza a San Leonardo) con le battaglie ospitate nuovamente nei prati Gancia. «La sera di sabato una scaramuccia con un suggestivo incendio al castello mentre, la domenica, la spettacolare battaglia. E, poi, giochi seicenteschi, musica, momenti teatrali con i militari che saranno protagonisti». La gastronomia, con hosterie e taverne, avrà un suo luogo privilegiato: la sommità della collina di Villanuova «dove ci saranno tutti i punti-ristoro seicenteschi così da poter fruire in un unico luogo dell’offerta». Tra le visite alle “cattedrali sotterranee”, le cantine storiche Patrimonio Unesco con ciceroni in costume del ‘600, tiletto e la gogna, novità sarà la visita ai giardini “all’italiana” del Castello Gancia. «Ma le sorprese non finiscono qui – ha ammiccato l’assessore -: i visitatori le scopriranno strada facendo».
In chiusura, rinfresco con stuzzichini seicenteschi e gli spumanti di Canelli, molto apprezzati dai giornalisti, offerti da Meri Gioda del Gruppo Asinari di Costigliole.