Le condizioni della vecchiaAP 105 “Canelli-Nizza” sono rimaste esattamente le stesse degli anni Ottanta–Novanta, particolarmente nel tratto Canelli-Calamandrana. Allora il tratto venne battezzato, più che a motivata ragione, “mulattiera della morte”.
Dopo significative proteste, diurne e notturne, la Provincia, su interessamento, in un primo momento del consigliere e poi del presidente Roberto Marmo propose diverse soluzioni e progetti alternativi, caduti nel vuoto assoluto.
Nel 2006 Marmo, presidente, e Claudio Musso, assessore proposero, inutilmente, una nuova arteria di collegamento fra i tre Comuni più popolosi della Valle Belbo. Il solo progetto costava tre milioni. Con il cambio della giunta, l’assessore Rosanna Valle ottenne dalla Regione di utilizzare quei soldi per sistemare l’attuale tracciato che comprendeva anche la distruzione di due case per l’allargamento della sede stradale che in alcuni tratti è solo da incubo.
Ad oggi i lavori sono ancora da iniziare.
Ed è così che il consigliere provinciale Marta Parodi (Pd) ha puntualizzato che “la Provincia, pur sollecitata dalla Regione, non ha firmato l’accordo di programma necessario e si ‘è giocata una parte del finanziamento di oltre 900mila euro”.
La Parodi informa anche che la Regione aveva previsto tre tranches rispettivamente da un milione221mila per il 2009, 976mila euro per il 2010 e unmilione 300mila per il 2011.
E il tira mola tra Regione e Provincia prosegue. L’assessore provinciale alla Viabilità, Pierfranco Ferraris ribatte che “la Regione non ci ha mai chiamato a firmare, nonostante i nostri solleciti” e, a sua volta, gira l’innaffiatoio, contro il ritardo alle modifiche dei Piani regolatori di Calamandrana e Canelli.
E l’avvitamento delle responsabilità prosegue all’infinito, senza troppe preoccupazioni per la sicurezza della vita dei poveri automobilisti, camionisti, motociclisti, ciclisti e persino pedoni, costretti a trovarsi sulla Canelli–Nizza.