>> Straordinaria esperienza dei vigili della Comunità Collinare nelle zone terremotate

Sono rientrati da pochi giorni i vigili della Comunità Collinare fra Langa e Monferrato, il costigliolese Enrico Cavallero e il canellese Fausto Bottala che, per una settimana, hanno lavorato nei Comuni del modenese colpiti dall’emergenza terremoto.

“Abbiamo sentito – riferisce il vigile Enrico Cavallero – i colleghi delle popolazioni colpite e abbiamo subito manifestato la nostra disponibilità al responsabile della polizia locale della Regione Emilia, al Comandante Zoppini, al Presidente Boriero  e agli altri sindaci dell’Unione che, senza esitazione, hanno dato parere positivo, offrendo anche la disponibilità di un mezzo. Siamo stati sistemati in tenda, nel Comune di Mirandola, aggregati ai circa 60 agenti locali e di altre Regioni che hanno operato oltre che a Mirandola, a San Felice, San Possidonio, Cavezzo, Concordia, Medolla. Per il Piemonte, oltre ai vigili dell’Unione Collinare erano presenti i colleghi di Torino.

La nostra disponibilità è stata molto apprezzata non solo per il fatto che, oltre a Torino, eravamo gli unici del Piemonte, ma soprattutto perché provenienti da una realtà molto piccola e la nostra mancanza sul territorio di appartenenza, seppur per una settimana, ha comportato un disagio nei servizi e per i colleghi rimasti (alcuni avevano già programmato le ferie). Sempre disponibili 24 ore su 24, in particolare  abbiamo svolto servizi antisciacallaggio, assistenza ai campi spontanei e ufficiali allestiti dalla Protezione civile dove erano attendati cittadini di 17 etnie  con grossi problemi di convivenza, controllo del territorio con passaggi costanti nei quartieri colpiti comprese le zone produttive, sorveglianza delle abitazioni non agibili al di fuori della zona rossa, assistenza alle esigenze delle famiglie, distribuzione di aiuti e scorte.

Durante la permanenza, ha avuto luogo l’incontro con il capo della protezione civile Franco Gabrielli Grande apprezzamento anche da parte della popolazione che, costretta ad accampamenti nelle tende, ha apprezzato la  presenza  dei Vigili per la sorveglianza delle case rimaste vuote. Molte le richieste di aiuti di tutti i generi che venivano fatte direttamente dai cittadini ai vigili che erano gli unici a raggiungere tutte le abitazioni, anche le più isolate. Inoltre siamo intervenuti più volte per risolvere problemi di convivenza tra le varie etnie all’interno del campo allestito dalla Regione Piemonte.  Nonostante i disagi per la temperatura, con punte di oltre 45 gradi nelle tende, seppur provviste di condizionatori  e i disagi per le docce e i servizi non sempre accessibili, è stata un’esperienza straordinaria e unica così come straordinario è il popolo emiliano. Se sarà ancora necessario, saremo pronti a ripartire.”