>> Riforma del settore vitivinicolo e nuova legge 164: il Piemonte in prima linea

Sul tema della riforma della legge 164/92 – norma di riferimento per la viticoltura italiana – e più in generale della normativa nazionale di settore, interessata anche dall’applicazione della nuova OCM vino, il Piemonte è da sempre molto attivo, in virtù della vocazione del suo territorio ma anche in qualità di regione capofila in materia vitivinicola presso il Ministero.

Le trasformazioni in atto nel comparto sono importanti, e in particolare molto si discute di semplificazione e ottimizzazione delle norme e delle pratiche burocratiche cui sono chiamate le aziende agricole.

Il tema è attuale in relazione alla prossima emanazione da parte del Governo del Decreto legislativo sulla tutela della DO (denominazioni di origine) e IG (indicazioni geografiche) dei vini, che costituisce la riforma della legge 164.

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni, a dicembre 2009, per voce della Regione Piemonte, ha richiesto di costituire un gruppo di lavoro tra Ministero per le Politiche agricole e regioni, che operi in raccordo con la filiera, con il compito specifico di esaminare e individuare le possibili razionalizzazioni e semplificazioni, con particolare riferimento alle strutture preposte alla gestione amministrativa (Regioni, AGEA, Camere di commercio) e alle strutture di controllo.

In attesa dell’approvazione definitiva del Decreto, si è formato un gruppo di lavoro ristretto, le cui proposte saranno portate all’esame di tutte le Regioni.

Sulla base del lavoro di coordinamento interregionale sviluppato per predisporre il Decreto legislativo, curato dalla Regione Piemonte, le principali linee di semplificazione dovranno riguardare:

a) l’integrazione del sistema informativo vitivinicolo con il sistema di gestione del fascicolo aziendale, nell’ambito del sistema informativo agricolo nazionale (SIAN);

b) la semplificazione dei riferimenti di base per il governo delle denominazioni, in particolare individuando il fascicolo aziendale quale fonte primaria delle informazioni sulle superfici vitate;

c) la semplificazione amministrativa e il coordinamento tra i soggetti coinvolti, che dovranno essere concretizzati da provvedimenti attuativi, con particolare attenzione per schedario vitivinicolo, denominazioni e controlli;

d) il completamento degli strumenti per la gestione delle denominazioni (modifica rese, blocage/deblocage, vincoli di destinazione, accesso alla denominazione), costruendo un quadro organico, nell’ottica di uno sviluppo delle denominazioni coerente con le richieste del mercato;

e) il piano dei controlli dei vini a denominazione, in particolare per la parte “vigneti”.